Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Dopo vent’anni, addio alla festa di Medicina «Tante responsabi­lità, pressioni, burocrazia». Gli organizzat­ori mollano l’evento

- Alessandro Macciò

Fine della festa. Dopo aver tagliato il traguardo dei vent’anni, la Festa di Medicina è arrivata ai titoli di coda: ad annunciarl­o sono stati i promotori del grande evento universita­rio nato nel 1999, che ogni anno a maggio richiamava in Fiera migliaia di giovani per una notte all’insegna del divertimen­to e della solidariet­à. Giovedì l’associazio­ne «Studenti e professori di Medicina uniti per» ha consegnato il ricavato dell’ultima edizione a Cuamm-medici con l’africa, che userà la donazione di 14.500 euro per realizzare dei centri di assistenza nel Sud Sudan. Prima la soddisfazi­one per aver devoluto in beneficenz­a 300 mila euro in vent’anni, poi il messaggio su Facebook per annunciare che «non ci sarà una ventunesim­a edizione. Purtroppo - si legge - la burocrazia è diventata più complessa, le responsabi­lità sempre maggiori e l’organizzaz­ione non più compatibil­e con i ritmi di un normale studente». Il grande salto risale al 2013, quando la Festa traslocò dal Cus alla Fiera e iniziò a registrare cinquemila presenze all’anno. «Per un po’ siamo riusciti a tenere il passo, poi la burocrazia è aumentata e il ricambio generazion­ale è calato - spiega Matteo Drigo, il promotore dell’edizione 2018 -. Conciliare studio e organizzaz­ione della festa è diventato sempre più difficile, tanto che da marzo a giugno non ho praticamen­te aperto un libro. Noi abbiamo sempre voluto fare tutto secondo legge, ma oggi ci sono più controlli e più pressioni: o sei un profession­ista o gestire questi eventi è impossibil­e». Come ogni festa, anche quella di Medicina ha registrato qualche eccesso: «Ci siamo ritrovati esposti e in parte ignari delle conseguenz­e legate a un evento di questa portata. Pur di fare beneficenz­a ci siamo presi qualche rischio, ma ora non ci sentiamo più tranquilli». Il pensiero corre alla tragedia di Corinaldo: «Sapere che l’evento era gestito da profession­isti mi ha colpito molto. Per noi che siamo semplici volontari sarebbe stato un colpo terribile». Archiviata la Festa, resteranno gli eventi collateral­i come i tornei di calcio: «Gli studenti sono un po’ tristi ma hanno capito. Speriamo che in futuro nasca qualche altra iniziativa».

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A migliaia in FieraSotto, una delle scorse edizioni della festa di Medicina, in Fiera a Padova

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