Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Ragazzo morto in sala operatoria la famiglia ferma il funerale
Funerali rimandati. Colpo di scena nell’indagine sulle cause che hanno portato alla morte di Daniele Zanon, studente 17enne di Villafranca Padovana deceduto la notte di martedì 11 dicembre dopo un intervento in chirurgia pediatrica dell’azienda ospedaliera di Padova. Dopo una prima decisione della procura di restituire la salma alla famiglia, e quindi di non procedere all’autopsia del giovane, non è escluso che la stessa procura abbia deciso di fare un passo indietro, e quindi di tenere il corpo a disposizione della giustizia.
Per questo l’avvocato della famiglia, Ernesto De Toni, avrebbe deciso di bloccare i funerali che erano già stati fissati per domani pomeriggio. Dopo il decesso del giovane, Alessandra e Dario Zanon, genitori di Daniele, avevano presentato una denuncia ai carabinieri proprio per bloccare la salma. Nell’esposto ai militari la famiglia aveva chiesto di valutare l’operato di tre medici intervenuti in diversi momenti dell’intervento cui era stato sottoposto il loro figliolo nella giornata di lunedì. La procura in prima battuta, dopo aver valutato le cartelle cliniche, aveva deciso di chiudere il caso, ma la decisione presa ieri mattina di rinviare i funerali, lascia intendere che ci potrebbero essere delle novità in merito al fascicolo e che quindi la vicenda potrebbe non chiudersi con un decreto di archiviazione (contro il quale comunque la famiglia si sarebbe opposta). «Daniele era entrato in ospedale con le sue gambe, rideva – fa sapere la famiglia – non accusiamo nessuno ma vogliamo capire che cosa è successo».
Stando a quanto emerge dalla denuncia, il 17enne aveva vissuto un vero e proprio calvario l’ultimo anno e mezzo. Un primo intervento, sempre a chirurgia pediatrica, era stato eseguito nel luglio del 2017. Il ragazzo era affetto da una malformazione congenita che si chiama sterno incavato, nulla di grave ma in futuro avrebbe potuto avere problemi respiratori. Per questo, su consiglio del dottor Piergiovanni Gamba, direttore della chirurgia pediatrica di Padova, i genitori avevano deciso di intervenire.
La procedura prevedeva l’inserimento nel torace di due barre in acciaio per sollevare il torace. Al primo intervento dell’estate 2017 ne seguì un altro cinque mesi dopo, e poi il terzo il 10 dicembre scorso. Dalla prima operazione le condizioni di salute di Daniele sono via via peggiorate. Nel corso dell’ultimo intervento lunedì scorso i chirurghi si erano resi conto che una delle barre in acciaio era stata avvolta dal pericardio, membrana che avvolge il cuore, dall’aorta e dal tessuto polmonare. È bastato toccare la protesi per provocare una forte emorragia, che è divenuta inarrestabile con il procedere delle ore. Il giovane è morto alle due di notte di martedì dopo 20 ore di intervento e una corsa d’urgenza alla Rianimazione del Gallucci. Una corsa purtroppo inutile.