Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
La fuga misteriosa di Henry il rugbista
Il ragazzo modello sparito dopo piccole liti
Lezioni all’università MIRA (VENEZIA) al mattino, allenamenti di rugby al pomeriggio, partite nel weekend, serate in famiglia o con gli amici. E poi, due giorni a settimana, il volontariato, a dare una mano a chi condivide lo stesso colore della sua pelle ma ha una vita più difficile.
Henry Kazim, 19 anni, nato in Italia da genitori nigeriani, agli occhi di chi lo conosce è un ragazzo modello. Flavio Lupato, presidente del Rugby Riviera, dove il giovane gioca come ala, lo definisce «un vero atleta e una persona equilibrata». Un ragazzo attento, generoso, che quando usciva di casa inforcava sempre la sua bici. La sera del 27 novembre, però, la bici l’ha lasciata parcheggiata. Se n’è andato dopo una discussione con i suoi genitori, ha mandato dei messaggi vocali ai suoi amici e non è più tornato.
Da quel giorno tutti lo stanno cercando: i carabinieri, la famiglia, i compagni di squadra e nessuno riesce a spiegarsi l’improvvisa fuga. Di sicuro c’è che Henry si è allontanato volontariamente, visto il contenuto degli audio: «Vi vorrò bene per sempre», ad esempio. Se né andato dopo aver discusso con mamma e papà. Una lite i cui motivi non giustificano la sua fuga, secondo la sua famiglia che, anche attraverso i microfoni di «Chi l’ha visto?», lo ha pregato di tornare a casa.
Mamma e papà sostenevano che fosse sparita una collana e hanno pensato che la colpa fosse di Henry che, invece, avrebbe negato di averla presa. È possibile, secondo gli investigatori, che il giovane abbia cercato di mettere insieme qualche soldo, forse perché aveva programmato già prima la sua fuga: «Tutto si può risolvere», ha detto la mamma. Magari, Henry quelle parole non le ha neanche sentite, perché ha spento il telefono e non si è più fatto vivo. Dopo la denuncia di scomparsa, i carabinieri hanno interrogato amici e conoscenti per comprendere se il 19enne nelle settimane precedenti avesse manifestato l’intenzione di andarsene o chiesto aiuto. Tra loro, nessuno ha saputo dare una spiegazione e dai tabulati telefonici non sono emersi contatti anomali. Le segnalazioni di avvistamento sono arrivate da tutta Italia, ma nessuna fondata. E, adesso, dal Veneziano, le ricerche si sono estese al Padovano. Una delle ipotesi degli investigatori è che possa trovarsi lì. Potrebbe aver conosciuto qualcuno che, se non lo sta aiutando ora, può averlo fatto prima.
Queste le ipotesi. A meno che la ricostruzione basata sulle convinzioni di inquirenti e famigliari sia sbagliata, a meno che gli scenari siano diversi e le coincidenze abbiano messo tutti fuori strada. Le domande senza risposta sono ancora molte.