Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Lo stop dei bus non ferma lo shopping Rinascente, ressa per la mega svendita
Sciopero dei mezzi pubblici, adesioni al 70 per cento. Assalto ai parcheggi, folla in centro
Sabato scorso, lo spauracchio era rappresentato dal blocco antismog, eccezionalmente esteso anche ai veicoli diesel Euro 4. Ieri, invece, il timore era quello che lo sciopero di 24 ore dei mezzi pubblici, proclamato dai sindacati di base di Bus Italia Veneto (Adl-cobas, Sls, Sgb, Slm e Sul), rendesse problematico raggiungere il cuore della città. Ma in entrambi i casi, i disagi sono stati meno pesanti del previsto. E il centro storico di Padova, in particolare lungo l’arteria pedonale che parte da Prato della Valle e arriva in piazza Garibaldi, passando per via Umberto I, via Roma, il Ghetto, le Piazze e via VIII Febbraio, è stata letteralmente presa d’assalto da migliaia di persone a caccia degli ultimi regali da mettere sotto l’albero di Natale.
I parcheggi a ridosso dei varchi elettronici della Ztl, sin dalle prime ore del mattino, si sono riempiti di centinaia di macchine. A cominciare da quello nuovo aperto due settimane fa all’interno dell’ex caserma Prandina tra via Orsini e corso Milano che, a meno d’improvvisi ripensamenti, dovrebbe chiudere i battenti il giorno dopo l’epifania. Molto utilizzati, inoltre, anche gli scambiatori (gratuiti) ai capolinea del tram a Pontevigodarzere e alla Guizza, malgrado lo sciopero abbia tenuto ferma la metà dei convogli su rotaia. La protesta dei lavoratori di Bus Italia Veneto, invece, ha penalizzato soprattutto gli autobus, visto che oltre il 70% degli autisti ha deciso di incrociare le braccia, mettendosi alla guida soltanto nelle due fasce di garanzia, cioè dall’inizio del servizio alle 8,30 e dalle 12,30 alle 15,30.
In tutti i negozi che si affacciano sul Listòn nonché su piazzetta Garzeria, piazzetta Pedrocchi e piazza Cavour, c’è stato un continuo via vai di gente fino a tarda sera. Ma quello che ha sbaragliato la concorrenza è stata la Rinascente di piazza Garibaldi che, venerdì 15 febbraio prossimo, abbasserà per sempre la saracinesca e che, proprio ieri, ha dato il via a una straordinaria svendita con sconti fino al 50% su tutti i prodotti esposti, dalla profumeria agli articoli per la casa, passando per l’abbigliamento donna e uomo, fino a calzature, borse, valigie e arredi natalizi.
Per i clienti, saranno due mesi di grandi affari. Mentre per i 39 dipendenti, quasi tutti donne e mamme con un’età media di 45 anni, saranno otto settimane di passione: i vertici milanesi dell’azienda, che oggi fa capo al colosso thailandese Central Group, vorrebbero ricollocarli negli altri nove megastore italiani (due a Roma, poi Milano, Monza, Torino, Firenze, Cagliari, Palermo e Catania), ma loro preferirebbero restare a Padova, magari per essere riassunti da chi prenderà il posto della Rinascente nel mega edificio di proprietà dell’immobiliarista Guglielmo Tabacchi.i prossimi giorni, in proposito, saranno decisivi. Ieri, per altro, anche per il personale di Rinascente è arrivato il rinnovo del contratto di lavoro: 24 euro di aumento medio, che ha però il sapore di beffa.