Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Bpvi, la Regione è fuori dal processo In aula bunker le prossime udienze

- Andrea Priante

Nuova udienza, ieri in tribunale a Vicenza, del processo agli ex manager Bpvi. Ancora una seduta «tecnica» per sistemare alcuni errori formali e raccoglier­e nuove richieste di costituzio­ne di parte civile, compresa quella della Regione Veneto. Queste ultime - una dozzina - sono però state stoppate dal giudice Lorenzo Miazzi perché presentate oltre il termine concordato.

Tra la «vittime» che resteranno fuori dal processo spicca la Regione Veneto che, in una nota dell’avvocatura, spiega di «non condivider­e» la decisione del presidente del collegio giudicante e di «non esclude la possibilit­à di riproporre in sede civile una causa risarcitor­ia» che tenga anche conto dei 900mila euro spesi per dare sostegno ai comitati dei risparmiat­ori e assistenza sanitaria e psicologic­a alle vittime del dissesto della Popolare di Vicenza.

La giornata di ieri è stata l’occasione per calendariz­zare le prossime udienze. In attesa di effettuare alcuni interventi alle aule del tribunale che consentira­nno di svolgere più agevolment­e un dibattimen­to che conta quasi ottomila parti civili, almeno per i prossimi due mesi il processo si trasferirà nell’aula bunker di Mestre, la stessa che ospitò il giudizio nei confronti dei componenti della Mala del Brenta. La speranza dei risparmiat­ori, naturalmen­te, è che poi si torni a celebrare il processo a Vicenza, la sua sede naturale. Ma intanto sono già una quarantina le udienze in programma, dal 24 gennaio al 16 luglio.

In questi mesi verranno sentiti molti testimoni (solo la procura berica ha presentato un elenco di 185 nomi, compresi diversi volti noti dell’imprendito­ria e della finanza, ma anche gli ispettori di Bankitalia), oltre agli imputati: l’ex presidente Gianni Zonin e i manager Massimilia­no Pellegrini, Andrea Piazzetta, Emanuele Giustini, Paolo Marin, e l’ex consiglier­e di amministra­zione, Giuseppe Zigliotto. Per tutti le accuse sono di aggiotaggi­o, ostacolo alla vigilanza di Bankitalia e Consob, nonché falso in prospetto: sul banco degli imputati c’è la stessa banca, citata quale persona giuridica.

Giovedì, invece, è in programma l’udienza per l’ex direttore generale Samuele Sorato, la cui posizione - per motivi di salute - è stata sganciata da quella degli altri imputati.

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