Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Decreto Salvini, sit-in davanti all’anagrafe
Manifestazione di sindacati e associazioni: «Il sindaco non lo applichi»
Disobbedire al decreto Salvini «iscrivendo nel registro dei residenti tutte le persone che risiedono nel territorio comunale e ordinando all’ufficio anagrafe di farlo». È la richiesta avanzata ieri al sindaco Sergio Giordani da «Associazione Open Your Borders», Adl Cobas, «Sportello Meticcio», Polisportiva San Precario e «Sconfinamenti Padova», nel corso di un presidio davanti all’ufficio anagrafe che ha radunato una cinquantina di persone in piazza dei Signori. Hanno chiesto al primo cittadino di seguire l’esempio del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, «in qualità di ufficiale di governo e ufficiale d’anagrafe».
Francesca Benciolini, assessore alle Risorse umane, ha raggiunto il presidio e ha assicurato che il Comune prenderà in considerazione la richiesta. «Non siamo d’accordo con il decreto sicurezza (che impedisce l’iscrizione all’anagrafe dei richiedenti asilo, ndr), lo abbiamo detto da subito e lo ribadiamo — commenta Benciolini —. Pone infatti gravi problemi umanitari, di garanzia delle tutele costituzionali, di sicurezza e salute pubblica. Trasformare esseri umani in fantasmi è un idea che potrà generare solo caos e discriminazione». Benciolini assicura che la giunta «sta seguendo insieme a istituzioni e società (Caritas, Avvocati di Strada, Giuristi Democratici) la questione. Il tema della residenza crea dei problemi ai Comuni, perchè impedisce di conoscere quanti siano gli abitanti all’interno del proprio territorio e sottende la possibilità di essere persone di serie B. Questa legge pone però anche altri problemi persino più gravi, come quello della perdita del permesso umanitario, che fa letteralmente scomparire centinaia di persone». Benciolini annuncia che lo sforzo del Comune «in termini di investimento in tutele sociali e nel proteggere la dignità della persona sarà massimo, per proteggere e far vivere in una società più coesa tutti i padovani, indistintamente».
” Benciolini Non siamo d’accordo con questa legge, pone gravi problemi umanitari. Studieremo come procedere