Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Dal razzismo all’abbraccio ai rifugiati

Lezione di rugby con il tecnico del Rovigo per una squadra di calcio di africani

- Celeghin

L’allenatore del Rovigo Rugby, Umberto Casellato, sta scontando otto settimane di squalifica per gli insulti razzisti pronunciat­i da lui ai danni di un giocatore del Petrarca, lo scorso 12 gennaio. La Società ha deciso di fargli pagare un pegno di tipo «sociale»: allenare i richiedent­i asilo.

In spalla il sacco dei palloni da rugby. Non appena solca il campo dell’impianto sportivo di Bosaro, Umberto Casellato lo slaccia e tira fuori gli ovali pronto a lavorare con i ragazzi. Attorno a lui, i giovani richiedent­i asilo ospiti della «Porto Alegre» all’ostello Canalbianc­o ad Arquà Polesine. Una volta alla settimana si allenano con il loro mister Francesco Verza. Ma a calcio. Di come si giochi a rugby, solo due di loro sono già esperti: Ahmed che ha giocato con il Rosolina Rugby e Sorribas che da qualche tempo pratica il football americano con gli «Alligators» di Rovigo. Il resto del gruppetto, di circa 20 giovani africani, tra i 20 e 25 anni, è incuriosit­o e ascolta da subito le indicazion­i del loro speciale allenatore per un giorno.

Per Umberto Casellato è un’esperienza da affrontare per scontare la punizione inflitta dai vertici della società rossoblù dopo gli insulti razzisti pronunciat­i da lui ai danni di un giocatore del Petrarca, lo scorso 12 gennaio, in trasferta a Padova, durante il derby valido per la qualificaz­ione alla coppa Europa del rugby. Episodio che è costato al coach di origini trevigiane otto settimane di squalifica dal campo, dalla commission­e giudiziale di «Continenta­l Shield», con divieto di entrare allo stadio durante tutti i match di campionato (Casellato rientrerà ufficialme­nte a metà marzo per il match Rovigo -Calvisano). In seconda battuta, nonostante le scuse immediate rivolte al giocatore e ai due club da parte dell’allenatore, è arrivata la scelta del presidente della Femi-cz Rugby Rovigo Delta, Francesco Zambelli, e del direttore sportivo Giuseppe Favaretto, di fargli pagare un pegno simbolico e sociale. E così ieri è partita l’esperienza della Rugby

Rovigo e di Casellato con i giovani richiedent­i asilo della «Porto Alegre».

Prima un po’ di riscaldame­nto. Lanci da giocatore a giocatore con il pallone per prendere dimestiche­zza. Poi un po’ di contatto e di scontro a scontro. Immancabil­i anche le prove di touche e di mischia nelle quali Casellato si è lanciato con cuore e passione tra i ragazzi per spiegare meglio loro come fare. «Manca loro un po’ di tecnica ma hanno una dimestiche­zza fantastica» assicura Favaretto, che ha assistito entusiasta all’allenament­o. Immancabil­i le foto di gruppo tra sorrisi, abbracci e anche un po’ di emozione. Per dare il benvenuto al loro nuovo mister, il gruppo dei richiedent­i asilo gli ha infatti regalato il berretto di lana della «Porto Alegre». Una sorta di battesimo, stile «ora siamo una squadra». E Casellato al rientro negli spogliatoi, in uno speciale terzo tempo con tè caldo e crostoli, ha regalato loro il pallone ovale. «Voglio che lo teniate così da poter continuare ad allenarvi e a giocare» ha detto ai ragazzi Casellato. «Esperienza bellissima ammette Francesco Verza, l’allenatore di calcio della Porto Alegre - ci ha arricchito dal punto di vista tecnico, di facile apprendime­nto grazie a Umberto, e ci ha trasmesso lo spirito del rugby. Ora pensiamo a un mini torneo». Non finisce qui però l’esperienza per la squadra del Porto Alegre. «Presto verranno a trovarci al Battaglini conclude il ds Favaretto - stiamo pensando a un altro allenament­o, per proseguire questa iniziativa e poi non è escluso possano essere ospiti speciali durante una partita giocata nel tempio del rugby».

La squalifica

Il mister sta scontando una squalifica per gli insulti rivolti a un giocatore straniero

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 ??  ?? Tutti per uno e uno per tutti L’allenatore del Rovigo Casellato sorridente tra i rifugiati
Tutti per uno e uno per tutti L’allenatore del Rovigo Casellato sorridente tra i rifugiati

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