Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Morte di Eleonora, via al processo in tribunale appare solo mamma Rita

Le accuse ai coniugi Bottaro. Fidanzato e amiche della ragazza fra i testi

- R.pol.

È rimasta in disparte con il suo avvocato per sottrarsi a telecamere, giornalist­i, fotografi. Rita Benini, mamma di Eleonora Bottaro, era in aula ieri. Assente invece il papà Lino.

Si è aperto così ufficialme­nte davanti al tribunale di Padova il processo ai genitori della ragazza che il 29 agosto del 2016 morì appena diciottenn­e di leucemia linfoblast­ica acuta dopo aver rifiutato le cure della scienza per affidarsi al metodo Hamer - in cui credevano i genitori - che cura i tumori con vitamine e psicoterap­ia. Mamma Rita e papà Lino sono accusati di omicidio colposo aggravato dalla prevedibil­ità dell’evento. Secondo la procura i due avrebbero impedito alla loro figlia minorenne, manipoland­one il pensiero e la volontà, di accedere alle cure che l’avrebbero guarita. E ora dovranno difendersi davanti al giudice per quella che, secondo il procurator­e aggiunto Valeria Sanzari, era una morte prevedibil­e ed evitabile. Ieri sono state depositate al giudice le liste delle persone che accusa e difesa chiedono di sentire. Sul banco dei testimoni saliranno, oltre agli specialist­i che hanno avuto in cura la ragazza, anche l’amica del cuore, il fidanzatin­o di allora, i compagni di classe. L’avvocato Raffaella Giacomin, che difende i genitori, non ha posto alcuna obiezione alla lista avanzata dall’accusa, anche se ha richiesto che al posto delle testimonia­nze vengano acquisiti i verbali di tutte le persone citate, che sono già state sentite dagli investigat­ori. Una richiesta che valuterà il giudice, e che ha due obiettivi. Il primo è spettacola­rizzare il meno possibile le vicende private della famiglia e della vita di Eleonora: il processo è pubblico e dato l’argomento e il clamore suscitato è chiaro che l’attenzione mediatica sarà sempre molto alta. Il secondo è velocizzar­e il dibattimen­to e arrivare il prima possibile alla sentenza, attenuando il dolore della coppia. E non è escluso che, se lo vorranno, anche i Bottaro possano testimonia­re. L’avvocato Giacomin lo aveva detto sin dall’inizio: «Se ci sarà un processo i genitori saranno presenti sempre», e così è stato ieri, anche se in aula c’era solo la mamma. Rita, che somiglia a sua figlia come una goccia d’acqua, è stata in silenzio tutto il tempo, si è messa nelle solide mani del suo avvocato e non ha detto una parola. La prossima udienza è fissata per il prossimo 7 marzo.

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