Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Bisoli-foscarini-bisoli, il valzer che non paga Il Padova va meglio, la classifica è peggiore

Tanti cambiament­i, anche sul mercato, ma la squadra è sempre ultima: la salvezza è un miraggio

- Dimitri Canello

Bisoli uno, Foscarini, Bisoli due. Il prodotto, però, purtroppo per il Padova, non cambia, o non cambia quanto si potrebbe auspicare per lasciarsi alle spalle un ultimo posto che pesa. Per ora sono tre le diverse gestioni a cui è stata affidata la squadra. La prima, durata undici giornate, ha portato in dote 8 punti con una vittoria, cinque pareggi e cinque sconfitte. La media punti era di 0,73 ogni novanta minuti, con una proiezione a fine stagione di appena 26 punti all’attivo. Dieci gol fatti, diciotto subiti, l’unico sorriso stagionale rappresent­ato dall’1-0 casalingo alla seconda giornata col Venezia, l’ultimo pareggio per 0-0 nel derby col Cittadella che era costato il posto a Bisoli. Al momento del primo ribaltone, la squadra era al quart’ultimo posto appaiata al Cosenza (ma con una peggiore differenza reti in attesa dello scontro diretto) e a quattro lunghezze da Crotone, Cremonese e Venezia. Il Foggia, appena dietro a quota sette, aveva ancora otto punti di penalizzaz­ione per il caso pagamenti in nero, due dei quali tolti successiva­mente dalla Corte Federale d’appello.

Claudio Foscarini ha fatto peggio del suo predecesso­re. Subito un successo esterno ad Ascoli per 3-2, che rimane l’unico della stagione del Padova lontano dall’euganeo, poi una sfilza di sconfitte (cinque, contro Carpi, Cosenza, Palermo, Lecce e Benevento) e un ruolino di marcia davvero negativo con sette gol fatti e dodici subiti e una media di 0,50 punti a partita. Il ko interno col Benevento costò al tecnico trevigiano l’esonero, con la squadra ultima in classifica con 11 punti, a sette di distacco dalla zona salvezza: il sestultimo posto, a fine dicembre, era occupato dal Cosenza a quota 18.

E così, ecco il Bisoli — bis, che dura fino a questo momento da quattro incontri. La media punti è migliorata (1,25 a partita), il ruolino di marcia recita una vittoria per 3-0 col Verona, due pareggi (1-1 a Livorno e 0-0 contro la Salernitan­a) e una sconfitta (2-1 nel derby di Venezia). Cinque i gol segnati e tre subiti, con un significat­ivo migliorame­nto del rendimento difensivo complice anche un ampio ricambio di uomini avvenuto sul mercato di gennaio, ma anche con un ulteriore peggiorame­nto nel distacco dalla zona salvezza. Dopo lo 0-0 casalingo di sabato scorso contro la Salernitan­a, infatti, il sestultimo posto (quello che garantireb­be la permanenza in Serie B senza dover ricorrere agli spareggi playout) dista adesso ben otto punti (il Cosenza è a 24, il Padova a 16). Insomma, la luce in fondo al tunnel è ancora ben lontana dall’intraveder­si all’orizzonte e per salvarsi serve indiscutib­ilmente un cambio di passo.

Vero è che il calendario lascia ancora ben aperte le porte della speranza, quantomeno in ottica playout. Dopo la trasferta di domani a Cremona, sono in programma una serie di scontri diretti, che andranno in scena tutti all’euganeo, salvo quello col Carpi, che si disputerà al Cabassi il prossimo 6 aprile: sabato 16 febbraio è, infatti, atteso il Foggia, domenica 3 marzo il Crotone, sabato 13 aprile il Cosenza, sabato 11 maggio il Livorno. Per la permanenza in Serie B serve, qua e là, fare bottino pieno. Ad oggi sono appena tre le vittorie conquistat­e in campionato. Poche, troppo poche, per sperare di salvare la pelle.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy