Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Museo archeologico la nuova vita dei cippi in Venetico
Il Museo Archeologico agli Eremitani si rinnova. I cippi con iscrizioni confinarie di età preromana ora sono ancorati a supporti di ferro che, grazie a un pulsante, girano su se stessi, in modo che il visitatore o lo studioso possa vederne tutte e quattro le facce. La necessità di questa nuova installazione è dovuta al fatto che ci sono iscrizioni in Venetico (l’antica lingua dei veneti) su tutti i lati del cippo. «I cippi confinari venivano posti dalla magistratura cittadina per delimitare il confine tra uno spazio pubblico e uno esterno – ha spiegato alla presentazione di ieri pomeriggio Francesca Veronese, archeologa dei Musei Civici Eremitani – Poteva essere uno spazio sacro o di altra natura, questo non lo sappiamo. Ma è interessante notare come nell’età pre-romana ci fosse già un’organizzazione precisa della città». Queste grandi pietre, che possono pesare anche quintali, sono state ritrovate all’interno di palazzi storici situati in vari punti del centro di Padova come via
dei Tadi, via Cesare Battisti, via San Biagio e Riviera San Benedetto. «Dalle iscrizioni abbiamo potuto capire che si trattava di cippi posti dall’autorità pubblica, ma molti versano in pessime condizioni e sono parzialmente illeggibili. Senza contare che il Venetico è ancora una lingua quasi sconosciuta» ha precisato la professoressa Anna Marinetti, linguista dell’università Ca’ Foscari di Venezia.