Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Insulto razzista al facchino tutta l’azienda in sciopero
E’ accaduto in un’azienda di Ponzano che ha dato in appalto i servizi di magazzino. E il responsabile del fattaccio è il capetto della cooperativa che ha detto «Negro di m...» a uno dei suoi. All’istante tutta la cooperativa si è fermata ed è entrata in sciopero. I cobas hanno sporto denuncia.
Gridava così forte, scandiva così bene quelle parole offensive e umilianti, che tutti all’interno del magazzino l’hanno sentito gridare, insultare il loro collega, usare toni violenti e razzisti inaccettabili. Il fatto è accaduto negli stabilimenti della Gls Enterprise di Ponzano e i facchini della cooperativa New Mastercourier che si occupa del magazzino sono usciti dallo stabilimento proclamando uno sciopero immediato contro il loro capo.
È una storia che parla di discriminazioni subite ma soprattutto di una reazione piena di dignità e rispetto quella che emerge dalla denuncia presentata dal sindacato di base Adl Cobas: «Tutti insieme, uniti, hanno deciso che il razzismo non può essere tollerato in alcun modo - racconta Sergio Zulian -, abbiamo chiesto che il responsabile sia allontanato».
L’episodio risale a qualche giorno fa. A Ponzano (una sede inaugurata la scorsa settimana, dopo il trasferimento da Villorba) lavora una trentina di facchini, fra i quali molti stranieri, dipendenti di una ditta in appalto, la New Mastercourier. «Il responsabile aziendale per futili motivi ha iniziato ad urlare insultando un lavoratore con epiteti irripetibili – spiega Zulian - e poi, non contento dell’umiliazione inflitta, è sbottato con l’insulto razzista “Negro di m...”. Un episodio gravissimo».
Una decina i presenti che, appena udite quelle parole, si sono rivolti ai delegati del sindacato, indignati e offesi, e la reazione è stata rapida, solidale e condivisa: dopo l’assemblea infatti è stato proclamato lo sciopero a cui hanno aderito tutti, a prescindere dal colore della pelle o della nazionalità. «Si sono fermati per difendere il loro collega e sono usciti dal magazzino, lasciando il capo solo con i suoi pacchi da scaricare – racconta ancora il delegato -. Vista la mala parata, il responsabile ha provato a fare retromarcia, ha detto che si era rivolto a lui in tono scherzoso, ma un insulto discriminatorio non può essere mai accettato».
Il sindacato ha segnalato l’episodio alla New Mastercourier, che si è scusata per l’accaduto: «Ci siamo già rivolti al nostro avvocato e abbiamo presentato denuncia nei confronti del responsabile – ribadisce Zulian -. Ciò che ha fatto non è imputabile all’azienda, ma abbiamo chiesto che sia allontanato dallo stabilimento».
Il clima non sarebbe stato sostenibile in futuro per i dipendenti, alla luce di quanto accaduto, e non sarebbe rispettoso nei confronti del ragazzo insultato: trattandosi di un dipendente con ruolo di responsabilità che si sposta periodicamente fra i diversi servizi presi in appalto dal gruppo, è stato concordato che nella sede trevigiana non abbia più incarichi.
Zulian chiude con una considerazione che parte dalle battaglie condotte in questi anni da Adl Cobas per il miglioramento delle condizioni economiche e della dignità dei lavoratori, in questo caso facchini del magazzino, in gran parte provenienti da Africa, Est Europa e Oriente asiatico: «In un mondo in cui i razzisti sono al governo, in cui si tenta di contrapporre i poveri ed i lavoratori ad altri poveri e lavoratori, riteniamo questo un episodio di grande valore e rifiuto delle discriminazioni. Saremo convintamente presenti alla manifestazione a Venezia, per dire no al Decreto Salvini e ai razzisti». La delegazione parte all’una dalla stazione di Treviso.