Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Entra in biblioteca con (finto) giubbotto esplosivo: denunciato
Voleva farsi notare dagli (VICENZA) amici, fare colpo su qualche ragazzina, e pensava che quella specie di giubbino esplosivo che si era costruito in modo accurato, con il gilet che aveva attrezzato con una cintura di voluminosi fusibili e cavi elettrici così simile a quello dei film d’azione, potesse aiutarlo. Ma quando lo ha estratto dallo zaino davanti ai compagni, alla biblioteca comunale, pensando di farli rimanere a bocca asciutta, li ha solo visti fuggire via terrorizzati, tra le urla. E quel giubbino esplosivo artigianale che doveva essere l’occasione per conquistare un po’ di popolarità e attenzione, anche tra le ragazzine, è diventata invece la sua maledizione. Lo ha messo infatti solo in un mare di guai: con sua mamma, che non gli ha risparmiato la ramanzina, con la giustizia che lo ha denunciato per procurato allarme e con i coetanei che d’ora in poi lo prenderanno in giro.
Protagonista un adolescente, uno studente quindicenne proveniente da un paese della Penisola Balcanica e residente ad Arzignano, nel Vicentino. Chissà se quando si è messo a realizzare quel gilet attrezzato si è ispirato a qualche eroe di film d’azione, personaggio dei fumetti o, ahimè, ai kamikaze delle recenti stragi come a Bruxelles. Di certo il minorenne ha dimostrato una grande manualità e dimestichezza col materiale utilizzato, perfezionando un giubbino tipo da terrorista che, almeno all’apparenza, sembrava vero. Questo a detta di chi ha avuto modo di vederlo. Lo studente aveva infatti messo assieme una serie di fusibili elettrici ad alto voltaggio (380) assicurandoli tra loro con del nastro adesivo all’altezza dell’addome, come fosse una cintura di esplosivo, e vi aveva collegato alcuni cavi elettrici. Come, appunto, se fosse un
o strumento di morte. Ed è forse per questo che, quando si è parato davanti agli amici, raggiunti alla biblioteca comunale attorno alle 19 di giovedì, ha ottenuto la reazione insperata. Paura, anzi terrore. E’ fuggito anche lui, liberandosi del giubbino, ma non è servito a evitare la denuncia.