Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Bergamin, nuova giunta lontana Il sindaco fa le barricate su Duò
Lega, Fi e Avezzù al primo cittadino: scarica il presidente di «Asm Spa» Altrimenti il rifiuto a indicare i papabili assessori e la possibile sfiducia
Massimo Bergamin in trincea a difesa di Alessandro Duò come presidente di «Asm», la Spa (società per azioni) proprietà al 100% di Palazzo Nodari. Questo sarebbe lo scoglio più difficile da aggirare nella mediazione condotta con il sindaco di Rovigo da Piergiorgio Cortelazzo e Fausto Dorio, coordinatori provinciali di Fi e Lega rispettivamente. I due capi-partito domani incontreranno nuovamente Bergamin e, pare, che rifiuteranno di indicare nomi per la ricostituzione della giunta, azzerata lo scorso 31 gennaio dal primo cittadino, se quest’ultimo non prenderà le distanze da Duò.
Una distanza anzitutto politica, col sindaco chiamato a esprimere apertamente la propria sfiducia per spingere il presidente alle dimissioni, stante la non revocabilità dell’incarico. Una situazione paradossale, visto che Bergamin ha sempre ribadito sostegno all’imprenditore, oggi in difficoltà pure per il commissariamento di Confapi, associazione di categoria di cui è ormai ex presidente e chiamata a rinnovo dei vertici il prossimo venerdì 15 febbraio. Oltre che per i guai finanziari delle sue aziende, impelagate in procedure liquidatorie giudiziarie.
Il sindaco, insomma, sarebbe combattuto sullo scaricare il suo ultimo vero alleato, rendendosi conto che l’uscita di scena dell’imprenditore di Rosolina, si tradurrebbe pure in una sconfessione della sua politica sulle società partecipate, di cui Duò sarebbe stato il principale ispiratore. Ma, proprio per questo, Lega e Fi, d’intesa con «Obiettivo Rovigo» (Or) di Paolo Avezzù, vorrebbero la resa dei conti, imputando a Duò di avere cercato il centro della scena, coltivando rapporti politici trasversali, al punto di essere stato alle Amministrative sostenitore, attraverso la civica di Stefano Bellinazzi (poi rientrato in Fi), della candidatura di Nadia Romeo a sindaco, proprio contro Bergamin.
Sul fronte partecipate, inoltre, verrà ribadita l’esigenza di un cambio al vertice per «Ecoambiente», il rilancio di Iras (l’ente che gestisce le case di riposo comunali, commissariato da tre anni), una maggiore condivisione su nomine e linee di indirizzo.
Se Bergamin non sciogliesse favorevolmente le riserve la situazione potrebbe precipitare e, per diverse voci di corridoio, potrebbero sganciarsi nel centrodestra alcune «schegge» pronte a contribuire alle 17 firme necessarie per le dimissioni in blocco di consiglieri comunali dal notaio, avviata in sordina da 10 esponenti dell’opposizione venerdì. Si tratterebbe di consiglieri di «Or» (ma non
Un astro in declino L’imprenditore è il «consigliere» sulle partecipate: silurato in Confapi e con aziende ko
Avezzù, che, forzista, manterrebbe lealtà a Cortelazzo, contrario alla partecipazione di azzurri alla «congiura») o, addirittura, leghisti esasperati.
Se le «schegge» fossero trattenute, Bergamin, per non superare i 15 giorni di limite (pur non perentorio) previsto dallo Statuto comunale, potrebbe nominare da solo una nuova giunta. Per reazione potrebbe scattare la diserzione in massa del Consiglio, col blocco del bilancio. A quel l’opposizione chiederebbe un intervento al prefetto, richiesto pure se Bergamin non ricomponesse l’esecutivo entro San Valentino.
Non mancano poi i veleni. Un giornale locale ha pubblicato la foto di un’auto parcheggiata in via Casalini, col pass da assessore in vista sostenendo che lo scatto è successivo all’azzeramento. La conseguenza è che qualcuno degli ex componenti di giunta — non ci sono nomi — non avrebbe riconsegnato il pass per parcheggiare in centro storico, come previsto dalla legge.
Tra i diretti interessati la reazione è di smentita secca, sostenendo che i pass sono stati regolarmente riconsegnati. Qualcuno se l’è molto presa e minaccia querele, altri ce l’hanno con Palazzo Nodari che finora non ha difeso gli ex assessori smentendo tutto in modo ufficiale.
A gettare benzina sul fuoco pure i comitati dei cittadini con «Vivi Mardimago» (sulle barricate per il traffico pesante su via dei Mille) che invita a unirsi in un coordinamento tutti i gruppi di quartiere, da quello per il ripristino del doppio senso su via Calatafimi a quelli di Cantonazzo e Granzette impegnati su via Munerati. Con loro il consigliere d’opposizione Ivaldo Vernelli (ex M5S, ora «Italia in Comune») che affonda sulla gestione della discarica di Taglietto. «Chiediamo che vengano resi noti codici e quantità dei rifiuti speciali smaltiti» osserva, proponendo che «Ecoambiente» si occupi della manutenzione di via dei Mille e via Calatafimi, interessate dal traffico dei Tir diretti al centro smaltimento di Villadose.
Nell’agone politico anche le Primarie del Pd: domani alle 20.45 il candidato Nicola Zingaretti sarà a Porto Viro all’ex macello.