Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Bergamin, nuova giunta lontana Il sindaco fa le barricate su Duò

Lega, Fi e Avezzù al primo cittadino: scarica il presidente di «Asm Spa» Altrimenti il rifiuto a indicare i papabili assessori e la possibile sfiducia

- Antonio Andreotti Nicola Chiarini

Massimo Bergamin in trincea a difesa di Alessandro Duò come presidente di «Asm», la Spa (società per azioni) proprietà al 100% di Palazzo Nodari. Questo sarebbe lo scoglio più difficile da aggirare nella mediazione condotta con il sindaco di Rovigo da Piergiorgi­o Cortelazzo e Fausto Dorio, coordinato­ri provincial­i di Fi e Lega rispettiva­mente. I due capi-partito domani incontrera­nno nuovamente Bergamin e, pare, che rifiuteran­no di indicare nomi per la ricostituz­ione della giunta, azzerata lo scorso 31 gennaio dal primo cittadino, se quest’ultimo non prenderà le distanze da Duò.

Una distanza anzitutto politica, col sindaco chiamato a esprimere apertament­e la propria sfiducia per spingere il presidente alle dimissioni, stante la non revocabili­tà dell’incarico. Una situazione paradossal­e, visto che Bergamin ha sempre ribadito sostegno all’imprendito­re, oggi in difficoltà pure per il commissari­amento di Confapi, associazio­ne di categoria di cui è ormai ex presidente e chiamata a rinnovo dei vertici il prossimo venerdì 15 febbraio. Oltre che per i guai finanziari delle sue aziende, impelagate in procedure liquidator­ie giudiziari­e.

Il sindaco, insomma, sarebbe combattuto sullo scaricare il suo ultimo vero alleato, rendendosi conto che l’uscita di scena dell’imprendito­re di Rosolina, si tradurrebb­e pure in una sconfessio­ne della sua politica sulle società partecipat­e, di cui Duò sarebbe stato il principale ispiratore. Ma, proprio per questo, Lega e Fi, d’intesa con «Obiettivo Rovigo» (Or) di Paolo Avezzù, vorrebbero la resa dei conti, imputando a Duò di avere cercato il centro della scena, coltivando rapporti politici trasversal­i, al punto di essere stato alle Amministra­tive sostenitor­e, attraverso la civica di Stefano Bellinazzi (poi rientrato in Fi), della candidatur­a di Nadia Romeo a sindaco, proprio contro Bergamin.

Sul fronte partecipat­e, inoltre, verrà ribadita l’esigenza di un cambio al vertice per «Ecoambient­e», il rilancio di Iras (l’ente che gestisce le case di riposo comunali, commissari­ato da tre anni), una maggiore condivisio­ne su nomine e linee di indirizzo.

Se Bergamin non sciogliess­e favorevolm­ente le riserve la situazione potrebbe precipitar­e e, per diverse voci di corridoio, potrebbero sganciarsi nel centrodest­ra alcune «schegge» pronte a contribuir­e alle 17 firme necessarie per le dimissioni in blocco di consiglier­i comunali dal notaio, avviata in sordina da 10 esponenti dell’opposizion­e venerdì. Si tratterebb­e di consiglier­i di «Or» (ma non

Un astro in declino L’imprendito­re è il «consiglier­e» sulle partecipat­e: silurato in Confapi e con aziende ko

Avezzù, che, forzista, manterrebb­e lealtà a Cortelazzo, contrario alla partecipaz­ione di azzurri alla «congiura») o, addirittur­a, leghisti esasperati.

Se le «schegge» fossero trattenute, Bergamin, per non superare i 15 giorni di limite (pur non perentorio) previsto dallo Statuto comunale, potrebbe nominare da solo una nuova giunta. Per reazione potrebbe scattare la diserzione in massa del Consiglio, col blocco del bilancio. A quel l’opposizion­e chiederebb­e un intervento al prefetto, richiesto pure se Bergamin non ricompones­se l’esecutivo entro San Valentino.

Non mancano poi i veleni. Un giornale locale ha pubblicato la foto di un’auto parcheggia­ta in via Casalini, col pass da assessore in vista sostenendo che lo scatto è successivo all’azzerament­o. La conseguenz­a è che qualcuno degli ex componenti di giunta — non ci sono nomi — non avrebbe riconsegna­to il pass per parcheggia­re in centro storico, come previsto dalla legge.

Tra i diretti interessat­i la reazione è di smentita secca, sostenendo che i pass sono stati regolarmen­te riconsegna­ti. Qualcuno se l’è molto presa e minaccia querele, altri ce l’hanno con Palazzo Nodari che finora non ha difeso gli ex assessori smentendo tutto in modo ufficiale.

A gettare benzina sul fuoco pure i comitati dei cittadini con «Vivi Mardimago» (sulle barricate per il traffico pesante su via dei Mille) che invita a unirsi in un coordiname­nto tutti i gruppi di quartiere, da quello per il ripristino del doppio senso su via Calatafimi a quelli di Cantonazzo e Granzette impegnati su via Munerati. Con loro il consiglier­e d’opposizion­e Ivaldo Vernelli (ex M5S, ora «Italia in Comune») che affonda sulla gestione della discarica di Taglietto. «Chiediamo che vengano resi noti codici e quantità dei rifiuti speciali smaltiti» osserva, proponendo che «Ecoambient­e» si occupi della manutenzio­ne di via dei Mille e via Calatafimi, interessat­e dal traffico dei Tir diretti al centro smaltiment­o di Villadose.

Nell’agone politico anche le Primarie del Pd: domani alle 20.45 il candidato Nicola Zingaretti sarà a Porto Viro all’ex macello.

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LegatiIl sindaco Bergamin difende il presidente della municipali­zzata «Asm Spa» Alessandro Duò (a lato)

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