Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Sanjay, assassino con la mania dei selfie
In stato di fermo dopo la notte di follia all’arcella: le coltellate, il fuoco e i depistaggi
Dopo una notte di interrogatori, la decisione del pm: Sanjay Budhwar, 36 anni, indiano, è stato sottoposto a fermo ieri all’alba con l’accusa di omicidio. È lui ad aver accoltellato a morte domenica all’arcella il coinquilino e connazionale Hoshiar Singh, ad aver tentato di bruciarne il cadavere, e ad aver accoltellato in seguito anche il vicino, nel tentativo di accusarlo di tutto. Ore di follia, per un uomo che aveva la mania dei selfie con poliziotti e vip.
Ha aggredito la vittima mentre dormiva, le ha inferto decine di coltellate al collo, ha tentato di bruciarne il corpo e di incastrare il vicino di casa. In poco più di venti minuti domenica mattina è esplosa la follia omicida di Sanjay Budhwar, 36 anni indiano, che all’alba di ieri è stato sottoposto a fermo con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato per aver ucciso il suo coinquilino e connazionale Hoshiar Singh di 45 anni. La vittima è stata trovata cadavere a letto in un appartamento dentro al residence Ibisco, abitato quasi esclusivamente da stranieri al civico 61 di via Altichieri da Zevio all’arcella. Secondo i carabinieri, verso le 5 di domenica Budhwar avrebbe ammazzato il connazionale che ospitava da una decina di giorni con i fendenti al corpo e alla gola. L’arma del delitto, sequestrata, è un coltello da cucina con lama corta.
Il movente potrebbe essere una convivenza difficile tra i due, testimoniata da molti residenti che li sentivano discutere, ma i militari sono convinti che ci sia anche dell’altro dietro e continuano a indagare a 360 gradi anche su possibili vendette sessuali. Secondo gli inquirenti l’arrestato voleva cancellare le prove, per questo ha coperto di vestiti la vittima dopo averla uccisa e gli ha dato fuoco con del liquido infiammabile. Per depistare gli inquirenti ha poi bussato alla casa del dirimpettaio pakistano quarantenne colpendolo con altre coltellate, con l’intento di far credere che fosse lui la persona coinvolta nel fatto di sangue. Ferito al collo e a una mano (ora è in ospedale: se la caverà), il pakistano è riuscito a scappare ed è stata sua moglie a chiamare il 112. Nel frattempo anche Budhwar è fuggito in strada ed ha a sua volta telefonato ai carabinieri. I militari quando sono arrivati hanno visto il fumo uscire dall’appartamento e il pakistano ferito a terra. Budhwar è stato trovato in pigiama e ciabatte poco lontano da casa. Entrambi sono stati sentiti più volte dai carabinieri e dal pm Andrea Girlando.
Per tutto il tempo Budwhar avrebbe tentato di dare la colpa al vicino ma le sue dichiarazioni non hanno mai trovato conferme nel «puzzle» ricostruito dagli investigatori grazie anche alle testimonianze di chi conosce entrambi. Infine, all’alba di ieri, secondo il pm c’erano tutti gli elementi per ritenere che il principale indiziato fosse proprio il coinquilino della vittima e quindi ha firmato gli atti che oggi verranno presentati al gip che ha altre 48 ore per eseguire la convalida. Mercoledì il medico legale veneziano Antonello Cirnelli eseguirà l’autopsia sul corpo di Singh Hoshiar.
Intanto gli investigatori stanno scavando nella vita di Budhwar che abita a Padova da almeno 10 anni. Prima, dal 2007 al 2009, era residente in un appartamento a Saonara. Incensurato, è stato dipendente di una ditta di importexport con sede in India e da qualche tempo ha aperto una partita Iva. «Un uomo normale, simpatico e cordiale», lo descrivono i pochi vicini che hanno voglia di parlare. Il suo profilo Facebook racconta di una persona innamorata dei selfie. A fine 2017 è ritratto al World Allergen Food Expo in Fiera mentre posa con la bandiera dell’india. Sempre nei padiglioni di via Tommaseo ha partecipato a più edizioni del Festival dell’oriente. Il 16 maggio dell’anno scorso in stazione a Padova si è immortalato tra i poliziotti durante la commemorazione di Arnaldo Trevisan, l’agente trucidato nel 1988 da un rapinatore. Solo qualche giorno più tardi, durante una festa di una radio locale, si è scattato diversi selfie con Alice Rachele Arlach, miss Italia 2017. E poi ancora lo si vede tra i volontari della Croce Rossa, in un corteo del Partito Comunista dei Lavoratori, all’inaugurazione del Kfc, tra i monumenti di Padova e in posa con diversi amministratori locali durante una giornata dedicata alla multiculturalità. In ultimo saluta chi sta scattando col pollice alzato in un banchetto del Popolo della Famiglia.
Le foto su Fb L’omicida descritto come «cordiale». La sua mania dei selfie con agenti e vip