Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Ecologisti, negozianti sindacati e professionisti gran folla sulla Prandina
Futuro dell’ex caserma, da oggi il percorso partecipato
C’è davvero di tutto un po’ tra le oltre settanta sigle («portatori d’interesse», per dirla con le parole del vicesindaco Arturo Lorenzoni) che, da oggi fino al 28 maggio prossimo, prenderanno parte ai nove incontri del percorso partecipato indetto da Palazzo Moroni (tramite lo strumento di Agenda 21) per delineare il futuro dell’ex caserma Prandina tra via Orsini e corso Milano. Ci sono, ad esempio, gli attivisti di Legambiente e i commercianti dell’ascom, i soci di Italia Nostra e i negozianti del Sotto Salone, i vertici di Banca Etica e quelli dell’università, gli imprenditori di Confindustria e i sindacalisti della Cgil e dell’adl-cobas, gli agricoltori della Cia e quelli della Coldiretti, i baristi dell’appe e gli animalisti dell’enpa, l’ordine degli Architetti e quello degli Ingegneri e poi una ventina tra associazioni culturali e società sportive. Il primo appuntamento, come detto, è in programma questa sera alle 17,30 negli uffici comunali di via dei Salici, alla Guizza, dove lo stesso Lorenzoni (insieme con il caposettore all’ambiente, Simone Dallai, e il presidente del Comitato Mura, Maurizio Marzola) illustrerà gli obiettivi dell’iniziativa: «Non si tratterà di un confronto politico – spiega il vicesindaco – Ma sarà appunto un percorso di partecipazione per far sì che tutti possano dire la loro in merito alla Prandina. Stiamo infatti parlando di un’area di circa 35 mila metri quadri alle porte del centro storico e confinante con le antiche mura della città. Un’area di grandissimo pregio e dalle molteplici potenzialità. E proprio per questo – sottolinea Lorenzoni – non mi stancherò mai di ripetere che sarebbe sbagliato, oltre che sminuente, continuare a discutere soltanto dell’ipotesi parcheggio». Già, il parcheggio. Quello che domandano a gran voce tutte le categorie economiche del capoluogo. «Io resto dell’idea che alcune centinaia di posti auto alla Prandina non rappresenterebbero una soluzione strutturale. Ribadito questo però – aggiunge il vicesindaco – adesso è il momento di ascoltare le varie proposte. E poi, al termine del percorso di Agenda 21 (tra tre mesi e mezzo, ndr), sarà ovviamente la giunta a tirare le somme e a decidere il da farsi». Ma in proposito Sergio Lironi, presidente onorario di Legambiente (associazione molto vicina a Lorenzoni), sembra già avere le idee molto chiare: «La Prandina, come peraltro prevede il piano regolatore del Comune, deve essere destinata a verde pubblico. Sarebbe essenziale per Padova, che è una delle città italiane con i più alti valori di inquinamento. E la destinazione a verde pubblico – scandisce Lironi – è chiaramente incompatibile con la realizzazione di un mega parcheggio a servizio dei negozi del centro». Amen. Chissà come la prenderanno Ascom e colleghi.