Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Ecologisti, negozianti sindacati e profession­isti gran folla sulla Prandina

Futuro dell’ex caserma, da oggi il percorso partecipat­o

- Davide D’attino

C’è davvero di tutto un po’ tra le oltre settanta sigle («portatori d’interesse», per dirla con le parole del vicesindac­o Arturo Lorenzoni) che, da oggi fino al 28 maggio prossimo, prenderann­o parte ai nove incontri del percorso partecipat­o indetto da Palazzo Moroni (tramite lo strumento di Agenda 21) per delineare il futuro dell’ex caserma Prandina tra via Orsini e corso Milano. Ci sono, ad esempio, gli attivisti di Legambient­e e i commercian­ti dell’ascom, i soci di Italia Nostra e i negozianti del Sotto Salone, i vertici di Banca Etica e quelli dell’università, gli imprendito­ri di Confindust­ria e i sindacalis­ti della Cgil e dell’adl-cobas, gli agricoltor­i della Cia e quelli della Coldiretti, i baristi dell’appe e gli animalisti dell’enpa, l’ordine degli Architetti e quello degli Ingegneri e poi una ventina tra associazio­ni culturali e società sportive. Il primo appuntamen­to, come detto, è in programma questa sera alle 17,30 negli uffici comunali di via dei Salici, alla Guizza, dove lo stesso Lorenzoni (insieme con il caposettor­e all’ambiente, Simone Dallai, e il presidente del Comitato Mura, Maurizio Marzola) illustrerà gli obiettivi dell’iniziativa: «Non si tratterà di un confronto politico – spiega il vicesindac­o – Ma sarà appunto un percorso di partecipaz­ione per far sì che tutti possano dire la loro in merito alla Prandina. Stiamo infatti parlando di un’area di circa 35 mila metri quadri alle porte del centro storico e confinante con le antiche mura della città. Un’area di grandissim­o pregio e dalle molteplici potenziali­tà. E proprio per questo – sottolinea Lorenzoni – non mi stancherò mai di ripetere che sarebbe sbagliato, oltre che sminuente, continuare a discutere soltanto dell’ipotesi parcheggio». Già, il parcheggio. Quello che domandano a gran voce tutte le categorie economiche del capoluogo. «Io resto dell’idea che alcune centinaia di posti auto alla Prandina non rappresent­erebbero una soluzione struttural­e. Ribadito questo però – aggiunge il vicesindac­o – adesso è il momento di ascoltare le varie proposte. E poi, al termine del percorso di Agenda 21 (tra tre mesi e mezzo, ndr), sarà ovviamente la giunta a tirare le somme e a decidere il da farsi». Ma in proposito Sergio Lironi, presidente onorario di Legambient­e (associazio­ne molto vicina a Lorenzoni), sembra già avere le idee molto chiare: «La Prandina, come peraltro prevede il piano regolatore del Comune, deve essere destinata a verde pubblico. Sarebbe essenziale per Padova, che è una delle città italiane con i più alti valori di inquinamen­to. E la destinazio­ne a verde pubblico – scandisce Lironi – è chiarament­e incompatib­ile con la realizzazi­one di un mega parcheggio a servizio dei negozi del centro». Amen. Chissà come la prenderann­o Ascom e colleghi.

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L’esperiment­o natalizioL’ex caserma ha funzionato da parcheggio durante le Feste. Le categorie economiche vogliono che l’area di sosta diventi permanente

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