Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Il Foggia lo voleva e ora deve temerlo «Padova, non sarà l’ultima spiaggia»
SIMONE CALVANO Per il nuovo acquisto biancoscudato sabato il match contro il club che lo cercava a gennaio
A gennaio, la volata conclusa allo sprint: Simone Calvano al Foggia, anzi no. Contrordine: Simone Calvano al Padova. Un duello senza esclusione di colpi, quello animato dalle due concorrenti alla salvezza che saranno una di fronte all’altra sabato all’euganeo, in uno scontro diretto in cui i punti in palio peseranno come macigni.
Calvano è sereno. Sa, sinora di aver fatto ampiamente il suo dovere, tanto che gran parte della tifoseria lo ritiene il miglior acquisto del mercato di gennaio.
Nonostante i progressi innegabili delle ultime settimane, però, il Padova è ancora ultimo.
Calvano, Padova-foggia di sabato prossimo avrebbe potuto viverla con un’altra maglia?
«Vero, il Foggia era stata una delle squadre che a gennaio mi aveva cercato con più insistenza. Ma alla fine ho scelto il Padova, oggi sono un giocatore del Padova e sabato cercherò di dare il mio contributo per vincere una partita che vale tanto».
Che idea si è fatto della squadra sino ad ora?
«Venivamo da una situazione molto difficile. Sapevo quando ero arrivato che ci sarebbe stato bisogno di tutti per uscire dalle difficoltà. Siamo migliorati molto. L’unica sconfitta è stata a Venezia dove, secondo me, non meritavamo di perdere. Abbiamo battuto il Verona e pareggiato contro Salernitana e Cremonese».
Cosa manca alla squadra per un ulteriore salto di qualità?
«Vincere le partite. I pareggi vanno bene, perché ti permettono di non rimanere a bocca asciutta, ma ora dobbiamo provare a fare i tre punti. Anche se ci terrei ad aggiungere una cosa, perché secondo me è molto importante».
Prego. «Padova-foggia non è un’ultima spiaggia. Sarà una partita molto importante, ma avremo superato appena la prima metà di febbraio e non siamo ancora al dentro o fuori. C’è tempo e la classifica è molto corta. La salvezza può arrivare anche attraverso i playout e siamo tutte lì. Bastano un paio di risultati pieni per cambiare tutto».
Dopo la vittoria con il Verona, nella partita che l’ha vista protagonista come ex, che sensazioni ha avuto?
«È stato particolare vincere quella partita, appena una settimana prima ero dall’altra parte della barricata e ci ho messo tutte le mie motivazioni e il mio impegno per provare a portare a casa i tre punti. È stato un pomeriggio esaltante, ma quel match l’abbiamo vinto di nervi, di pancia, con la voglia di dimostrare qualcosa dopo una lunga inattività per molti di noi».
Quanto può essere un problema la condizione fisica?
«Lo è in parte, nel senso che ci stiamo avvicinando al top e che non abbiamo tanto tempo. Ma allo stesso tempo dobbiamo saperci gestire, altrimenti si rischia di incappare in qualche infortunio»
Del suo rendimento personale è soddisfatto?
«Sì, ma quello che mi interessa di più sono i risultati della squadra. Perché passa tutto da lì».
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La partita da ex Vincere con il Verona è stato strano: ero lì una settimana prima