Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Delitto dell’ibisco è stato un massacro: ucciso con 60 coltellate

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(r.pol.) Hoshiar Singh, 45 anni indiano, ha visto arrivare la morte con i suoi occhi. Si è difeso, lo dicono alcune ferite alle braccia, ma non è servito a nulla. Domenica scorsa, al residence Ibisco, Sanjay Budhwar gli ha inferto 60 coltellate, la maggior parte alla gola, sarebbe stato impossibil­e per la vittima, sorpresa nel sonno, sottrarsi a quella furia omicida. L’esito dell’autopsia fatta ieri sul corpo dell’indiano dal medico legale Antonello Cirnelli non lascia spazio a dubbi: è stato un massacro, alcuni dei fendenti hanno trapassato il collo da parte a parte, la vittima è morta per choc emorragico. Il medico ha riscontrat­o anche delle bruciature sul corpo della vittima, ma probabilme­nte Singh era già morto quando il suo aguzzino ha provato a dargli fuoco. E a questo punto è lecito ritenere che l’avvocato difensore Barbara Cotrufo, possa ancorare a questa violenza folle la richiesta di vizio di mente per evitare a Budhwar il processo. Lo stesso Budhwar, incarcerat­o lunedì, ha ammesso di aver ucciso l’uomo che ospitava, ma dice di aver inferto solo tre o quattro coltellate. Il movente non è stato confessato, anche se l’omicida ha parlato confusamen­te della sua condizione di «perseguita­to politico». Omicida e vittima pare appartenes­sero a diverse fazioni politiche nel Paese d’origine. Sanjay è indagato anche per tentato omicidio del pakistano vicino di casa, e di incendio doloso.

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L’assassinoA sinistra, Sanjay Budhwar Amava farsi fotografar­e con i poliziotti

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