Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Se paghi l’iva a rate niente processo penale
Alla Consulta il caso di un imprenditore
Se si rateizza il mancato pagamento dell’iva si può essere processati penalmente per quello stesso reato? Questo il quesito che il giudice rodigino Antonio Bortoluzzi ha girato alla Corte Costituzionale e, per conoscenza, ai presidenti della Camera Roberto Fico e del Senato Elisabetta Casellati, sospendendo un processo per mancato versamento dell’iva in attesa delle deliberazioni della Consulta.
Protagonista l’imprenditore polesano F.P., a processo per il mancato versamento di 374.000 euro di Iva nel 2013. L’uomo non ha voluto dichiarare fallimento della sua azienda e ha quindi dichiarato l’iva accettando poi di pagare in venti rate l’«imposta sul valore aggiunto» per una cifra totale di 496.000 euro comprensivi di interessi e multa.
Davanti al giudice monocratico per il processo penale, la difesa (avvocato Anna Osti) ha giocato la carta dell’eccezione di costituzionalità in relazione al protocollo numero 7 del 1984 alla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali.
La difesa ha sostenuto che il provvedimento amministrativo tributario di rateizzazione dell’iva con multa e interessi a cui si è sottoposto F.P. equivale, di fatto, a una sanzione penale. L’imputato, in base al principio giuridico del «Ne bis in idem», non potrebbe più essere processato per lo stesso tipo di reato.
Nella sua ordinanza il giudice Bortoluzzi ha accolto l’istanza della difesa interessando del quesito la Corte Costituzionale, e per conoscenza i presidenti di Camera e Senato.