Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Il Trentino rivede la norma e riapre i passi dolomitici Ma Messner: «È sbagliato»
Estate 2019, venerdì l’ok in giunta dopo il confronto con Veneto
Un incontro molto positivo. Così lo hanno definito numerosi operatori trentini che ieri hanno presentato le loro istanze all’assessore provinciale al Turismo Roberto Failoni. Sul tavolo il «no» di istituzioni e albergatori fassani alla chiusura dei passi dolomitici, in particolare il passo Sella, scelto per la sperimentazione di chiusura al traffico per una giornata a settimana nel 2017 e per gli accessi ridotti nel 2018 (chiusura dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18 in luglio e agosto). Un no che l’assessore pare aver fatto suo, e a quanto emerge dall’incontro, nella seduta di giunta di venerdì porterà la decisione di riaprire i passi.
Ufficialmente non si sbilancia: «Siamo venuti qui — ha detto Failoni — perché siamo convinti che il territorio debba decidere sul proprio futuro. La cura dell’ambiente è fondamentale per il Trentino, ma l’obiettivo di diminuire le auto che attraversano le nostre montagne non può andare a discapito del lavoro degli operatori economici che rendono viva la montagna. Ci vuole equilibrio - ha detto l’assessore - e decisioni condivise e non imposte. La posizione emersa da questo incontro mi sembra decisamente contraria alle limitazioni, per lo meno alle modalità con cui si è proceduto negli ultimi anni. Ne parlerò venerdì in giunta e prenderemo una decisione». Che la riapertura per il 2019 sia una quasi certezza, salvo imprevisti tecnici dell’ultimo minuto, lo confermano anche i presenti alla riunione. Celestino Lasagna, assessore alla Mobilità del Comun general de Fascia nonché presidente Asat Centro Fassa, è soddisfatto: «È stato un bellissimo incontro, per il 2019 ci sarà la riapertura pare, con traffico controllato per velocità. Sarà mantenuto il servizio di autobus degli anni passati. Mentre per il futuro l’assessore si confronterà anche con Veneto e Alto Adige». Da tutti gli operatori è emersa la convinzione che sia necessario porre fine alle sperimentazioni degli ultimi due anni, sulle quali è stato espresso un giudizio sostanzialmente negativo, sperimentazioni che rischiano di disorientare i turisti. Gli operatori hanno chiesto una soluzione più strutturata, tenendo conto che i problemi principali della viabilità non riguardano i Passi, ma le strade della Val di Fassa
«Per il futuro — ammette i Failoni — dovremo confrontarci, in brevissimo tempo, con il Veneto e con l’alto Adige. Ora è urgente decidere il da farsi per la prossima estate per poi arrivare ad una soluzione definitiva».
Tra le ipotesi emerse nell’incontro, cui hanno partecipato anche i rappresentanti dell’apt e la Procuradora, Elena Testor, anche quella di offrire ai turisti una sorta di «vignetta», ovvero un pedaggio per l’accesso ai Passi, i cui proventi possano essere utilizzati per migliorare la viabilità e potenziare il trasporto pubblico. Ma Reinhold Messner, il re degli Ottomila, è fermamente contrario: «Trentino e Veneto sbagliano- dice - perché i turisti cercano silenzio, non traffico».