Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

«Pesce crudo e una birretta al mattino» Il segreto di Cesira che compie 104 anni

- di Giulia Busetto

Canestrell­i crudi a colazione. Birretta fresca in tarda mattinata. Pesce crudo a pranzo. Ma la carne no, quella «disturba» lo stomaco. Si aggiunga il caffè corretto al cognac e tutti possiamo ambire a soffiare sopra quelle 104 candeline. Parola di Cesira Frizziero. Lo ha fatto l’altro ieri. Chioggiott­a, classe 1915. Mamma boscaiola, papà al servizio del conte Vittorio Cini. Undici gli interventi chirurgici, due i mariti, tre i fratelli, centinaia le puntate di «Uomini e donne» incollata allo schermo a tifare Tina Cipollari e altrettant­e quelle notturne a memorizzar­e le ricette culinarie del suo secondo mito televisivo, Benedetta Parodi. Al mattino chiede alle assistenti domestiche di riprodurle. «Che sia uguale a quella che ho visto fare dalla Benedetta in tivù» dice lei. «E alla fine, con le dosi ballerine, viene fuori tutt’altro» ridono loro. «Le tiene tutte sotto tiro, è una donna tosta» racconta la sua assistente sociale Federica Bozzato. «Il tempo in cui lavoravo a Venezia, quello sì era un bel periodo, perché si mangiava bene». È il momento in cui Cesira si salva dalla miseria. A 23 anni sposa un fotografo. Uno bravo, moderno, con i contatti giusti, amico di alcuni esponenti della vecchia nobiltà, che ai tempi sa usare anche la cinepresa. Ma i momenti d’oro durano poco. Otto anni dopo rimane vedova e senza un soldo. Va a Venezia nella speranza di trovare qualsiasi lavoretto utile a metterle qualcosa sotto i denti. Qui l’incontro con quella che lei chiama «la marchesa». La prende in prova per qualche lavoretto, ma quando scopre le sue doti culinarie la assume come cuoca e non la molla più. Per decenni Cesira diventa la cuoca dei signori veneziani. Anche di un colonnello di origini napoletane che le insegna tutte le canzoncine popolari campane. Le canticchia pure oggi. Fino a quando l’alluvione del ‘66 non la riporta a Chioggia. Qui incontra e sposa il suo secondo marito nel 1976. Ora lei vive in quella calle del centro storico dove hanno vissuto insieme per trent’anni. «Ma io non mi sento l’età che ho» dice a chi la segue. E se qualcun altro le ricorda che è la più anziana signora di Chioggia lei non ci crede mica. Stenta a crederci anche chi la vede digitare a memoria sul cellulare tutti i numeri telefonici utili al chiacchier­are e chiedere assistenza. Per giunta scrive, legge il giornale e rifiuta tutti i pasti offerti dal Comune perché esige solo il pesce che le procura il nipote.

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A Chioggia Cesira Frizziero, 104 anni, mentre festeggia il suo compleanno e racconta i segreti della sua longevità

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