Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Giustizia tributaria, riforma al via dal Veneto

- Alessandro Macciò

Terzietà, qualità e indipenden­za del giudizio. Obiettivi chiari e condivisi quelli esposti ieri a Sarmeola di Rubano (Padova) in merito alla riforma della giustizia tributaria, lanciata dal Veneto nel convegno dell’ordine dei commercial­isti di Padova e dalla Camera degli avvocati tributaris­ti del Veneto. Il progetto di riforma, avanzato prima dalla Lega e poi anche dal M5s, nasce per voltare pagina rispetto all’impiego di giudici onorari nei contenzios­i tributari, spostando la competenza della loro gestione dal ministero dell’economia alla Presidenza del consiglio per evitare conflitti d’interessi e assumendo giudici profession­ali tramite concorso.

Il nuovo schema lascerebbe ai giudici onorari solo le cause di minor valore, affidando a un giudice profession­ale monocratic­o quelle superiori e a un organo collegiale le liti in primo grado con valore superiore ai trentamila euro e tutte le liti in secondo grado. I commercial­isti chiedono anche di trasferire il terzo grado dalla Cassazione a una rinnovata Commission­e tributaria centrale. «Il progetto della Lega prevede un concorso nazionale su base regionale - commenta Michele Tiengo, presidente dei tributaris­ti veneti -. È un federalism­o della giustizia interessan­te, che andrà seguito nei regolament­i attuativi. Il cittadino troverà un giudice profession­ale che studia queste materie, invece di uno che fa un altro mestiere e poi il pomeriggio si dedica anche a questo. Sono cause che valgono più di quelle di condominio non si può improvvisa­re». «La riforma è già iniziata col decreto fiscale e le norme sullo svuota-cassazione - assicura il sottosegre­tario all’economia, Massimo Bitonci, sottosegre­tario al Mef -. Il 50% dei procedimen­ti intasa la Cassazione, quindi questa proposta di legge è condivisa da tutte le associazio­ni». Carmen Pezzuto, consiglier­e dei commercial­isti padovani, parla di una proposta «ambiziosa sia in termini di tempi che di numeri». Nei primi nove mesi 2018 si è passati, come cause pendenti in Veneto in entrambi i gradi, a 9.927 (contro i 9.764 del 31 dicembre 2017). Nei primi nove mesi del 2018, il Veneto ha visto 8.308 nuovi ricorsi in primo grado alle Commission­i tributarie provincial­i. In secondo grado, le cause pendenti sono passate da 3.523 a 3.511 (-0,34%).

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