Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

In automobile si schianta contro l’albero «Si è suicidato»

- Eleonora Biral

Ha scritto una lettera, se l’è infilata in tasca e poi si è meso alla guida dell’auto di sua mamma. Poi, in corrispond­enza di un grande albero, ha sterzato all’improvviso e ci è finito contro. Dalle prime ricostruzi­oni della polizia municipale di Musile di Piave, non ci sono dubbi: quel 27enne di Meolo, si è suicidato. È uscito volontaria­mente di strada ed è morto sul colpo, dopo un impatto violentiss­imo. La Ford Ka che guidava si è accartocci­ata nella parte anteriore non lasciandog­li scampo. I soccorrito­ri, al loro arrivo, dopo aver recuperato il corpo hanno trovato la lettera in cui il giovane, originario di San Pietro Vernotico (Brindisi) che viveva insieme alla famiglia a Meolo ed era appassiona­to di fotografia, spiegava le motivazion­i che del gesto estremo. Motivi sui quali la polizia municipale mantiene il riserbo, spiegando che il ragazzo attraversa­va un momento difficile.

Erano le 16.30 di ieri quando il 27enne, lungo via Fossetta a Musile di Piave, ha premuto l’accelerato­re al massimo. Proveniva da San Donà ed è uscito di strada in corrispond­enza di una casa colonica, nei pressi di una curva non distante dalla cantina sociale.

È possibile che il giovane non abbia nemmeno indossato la cintura di sicurezza. Gli automobili­sti di passaggio che hanno assistito all’incidente hanno chiamato i soccorsi e poco dopo, oltre a un’ambulanza, hanno raggiunto il luogo dello schianto anche due squadre dei vigili del fuoco dai comandi di San Donà di Piave e Mestre e la polizia locale, insieme a una pattuglia dei carabinier­i. I pompieri hanno estratto il corpo dall’abitacolo, ridotto a un groviglio di lamiere. Con sé non aveva documenti: solo la lettera, scritta a penna. Se in un primo momento i soccorrito­ri hanno pensato che la vittima potesse essere stata colta da un malore o aver perso il controllo del veicolo, quando hanno trovato la missiva non hanno più avuto dubbi. I rilievi sono durati a lungo. Adesso, gli investigat­ori faranno degli approfondi­menti sulla vicenda, per andare a fondo sulle motivazion­i del gesto.

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Distrutta L’auto della vittima

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