Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
«Calearo, in cinque anni metà dei ricavi fuori dall’auto»
Tra Isola Vicentina e Samorin, in Slovacchia, Calearo prova a cambiare pelle: «Da qui a cinque anni il 50% del nostro fatturato non arriverà più dall’auto, che comunque non lasciamo», annuncia Massimo Calearo Ciman, presidente dell’azienda delle antenne per auto, che ieri ha accolto il vicepresidente slovacco Richard Raši (primo e secondo da sinistra nella foto).
L’azienda nel 2018 ha registrato 85 milioni di euro di fatturato: «Sette in meno dell’anno prima, per il dieselgate e la frenata degli ordini dall’industria dell’auto. Ma abbiamo accelerato il passaggio delle produzioni dall’auto ad altro, per un 20%». Calearo conta circa 650 addetti, di cui 210 in Italia e 184 in Slovacchia a Samorin, dove ha dato vita a un distretto con altre 15 aziende. Di recente Calearo ha raddoppiato il sito a settemila metri quadrati: «L’investimento è stato di 4 milioni di euro, senza aiuti pubblici – riprende Calearo –. Entro l’anno assumeremo altre 40 persone in Slovacchia e ingegneri meccanici e delle radiofrequenze a Vicenza. Obiettivo: in un quinquennio metà del fatturato non dipenda più dall’auto. Lo raggiungeremo: collaboriamo con il settore militare, alcune polizie europee, oltre alle ferrovie di altri Paesi e il settore aeronautico».