Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
«Park interrato alla Prandina» L’idea da 1.200 posti e 35 milioni
La proposta di Incivilis. Lorenzoni: «Da valutare solo con soldi privati»
Un parcheggio sotterraneo di due piani, per un totale di ben 1.200 posti auto, all’interno dell’ex caserma Prandina tra via Orsini e corso Milano. È il progetto che ieri il gruppo Incivilis Padova, animato dal professor Giorgio Roverato, già docente di Storia Economica al Bo, ha protocollato a Palazzo Moroni all’attenzione del sindaco Sergio Giordani, del vice con delega alla Mobilità e all’urbanistica, Arturo Lorenzoni, e dell’assessore cittadino ai Lavori Pubblici, Andrea Micalizzi.
Secondo Incivilis, che si è evidentemente affidato ad alcuni professionisti del settore, l’opera potrebbe essere finanziata in maniera diretta dal Comune (oppure dalla sua controllata Aps Holding), accendendo un mutuo ventennale di 35 milioni di euro. Cifra che basterebbe non solo per realizzare il posteggio interrato, ma anche per dare vita in superficie a un grande parco urbano, per sistemare l’antica cinta muraria che corre lungo via Orsini e per ristrutturare i vecchi capannoni militari, dandoli poi in uso alle tante associazioni padovane che necessitano di spazi. Inoltre, ancora dando retta ai calcoli di Incivilis, il parcheggio sotterraneo potrebbe generare, una volta a regime, un introito di 600 mila euro all’anno per le casse di Palazzo Moroni. Tanto che, sempre nell’arco di vent’anni, il Comune potrebbe recuperare qualcosa in più del valore dell’ex caserma stabilito dall’agenzia del Demanio. Ovvero 12 milioni di euro contro 10,7 milioni.
Nel dettaglio, poi, il progetto prevede poi che il primo dei due piani interrati venga effettivamente destinato a posteggio pubblico e che il secondo, invece, venga adoperato a mo’ di garage privato o comunque con contratti d’affitto di medio-lungo periodo. Magari per quei residenti e commercianti che, quando verrà riqualificata l’asse corso Milano-via Verdi (con la realizzazione di una pista ciclabile e l’eliminazione di alcuni stalli blu e gialli), perderanno il loro posto auto a bordo strada. In linea di massima, l’ipotesi di un parcheggio sotterraneo all’ex Prandina non dispiace al vicesindaco Lorenzoni, però con alcuni distinguo: «La soluzione interrata permetterebbe di coniugare l’esigenza di un’area di sosta a servizio del centro con quella di rigenerare, in superficie, uno spazio prezioso che si trova all’interno delle mura cittadine. Francamente, però, mi sembra utopico pensare che il Comune oppure Aps, che per inciso sarà pure la stazione appaltante della nuova tratta di tram Stazione-voltabarozzo, possano indebitarsi per 35 milioni di euro. L’opera, invece, sarebbe più fattibile coinvolgendo i privati con il sistema del project financing. Anche se – ammonisce Lorenzoni – 1.200 posti auto mi paiono tantini, soprattutto in una zona di Padova che è già parecchio complicata a livello di viabilità».