Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Usl, 2.300 lamentele di utenti
L’indagine dell’azienda sanitaria su qualità di strutture, servizi e personale Nel 2018 in 54 casi reclami veri e propri, nel 2019 una sanzione disciplinare
Cittadini polesani parzialmente insoddisfatti dei servizi sanitari offerti e dipendenti Usl che si sentono responsabilizzati sulla qualità dei risultati, ma che vorrebbero essere aggiornati dai propri capi sulle «mission» dell’azienda. Questo un primo quadro generale che emerge dalle indagini fatte dall’azienda sanitaria «Polesana». Sono 2.300 le segnalazioni pervenute dai pazienti e utenti delle strutture dell’usl 5 della provincia.
«Comprendere la qualità percepita è importante — ha spiegato il direttore generale Antonio Compostella — Le segnalazioni sono soggettive, ma quando iniziano ad essere numerose ci indicano qual è la qualità di relazione e comunicazione da perfezionare».
I dati del 2018 sono stati raccolti attraverso l’ufficio relazioni con il pubblico (Urp), diretto dalla responsabile Annalisa Boschini. Delle migliaia di segnalazioni giunte, in particolar modo mediante email o telefono, agli operatori dell’urp, 54 sono rientrate tra i reclami complessi. Casi riguardanti disagi gravi a livello territoriale e ospedaliero arrivati direttamente sul tavolo del direttore generale e richiedenti una relazione del direttore dell’unità operativa coinvolta. «A tutti questi casi è pervenuta una mia risposta scritta, dopo verifiche interne — ha spiegato Compostella — Buona parte di questi reclami sono spesso il frutto di una scarsa qualità nella relazione del dipendente con l’utente. Non ci sono stati però provvedimenti disciplinari nel 2018 per i dipendenti».
Uno c’è stato solo quest’anno, per un lavoratore dell’area medica. Delle 54 proteste scritte, ben 15 per disservizi al Pronto soccorso. «Vanno presi in considerazione però, anche i numeri di pazienti con i quali hanno a che fare i medici di quel reparto — precisa Compostella — A Rovigo in un anno le prestazioni effettuate dall’organico in dotazione al 118 sono state 48mila, a quello di Adria 18 mila e 15 mila a Trecenta».
Buono anche il rendiconto del progetto «Totem» avviato dalla Regione nel 2017 per rilevare la soddisfazione dei pazienti. «Sono 485 le segnalazioni raccolte in questo caso, di cui 132 per apprezzamenti ed encomi, tralasciando critiche poco costruttive» spiega ancora Compostella.
Un’indagine qualitativa, in linea con le altre aziende sanitarie regionali, è stata fatta anche tra i dipendenti Usl. Su circa tremila lavoratori, solo mille hanno compilato il questionario apposito. «Sono numeri che possono aumentare. L’obiettivo per la prossima indagine è quello di aumentare la partecipazione» ha concluso il numero uno dell’usl 5.