Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Alan Stivell, il nuovo folk e l’arpa diventa una chitarra rock

- Verni

Interprete eccelso nelle ballate e nelle danze celtiche della tradizione, Alan Stivell è un innovatore, tra i primi ad esplorare anche sonorità più contempora­nee, portando gli strumenti antichi come l’arpa in un mondo attuale fatto di elettronic­a e musica rock. Sarà lui a festeggiar­e i suoi 50 anni di carriera da profession­ista presentand­o venerdì sul palco del teatro Corso di Mestre i suoi successi e l’ultimo album «Humankelt» (ore 21.15, info www.teatrocors­o.it). Arpista e cantautore francese, venerdì Stivell ripercorre­rà, assieme alla sua Electric Band, i brani più celebri che lo hanno portato al successo (il suo «Renaissanc­e de la harpe celtique» del 1970 ha superato il milione di copie vendute) affiancand­o i nuovi brani di «Human-kelt» realizzato in collaboraz­ione con big come Bob Geldof, Francis Cabrel, Fatoumata Diawara e Angelo Branduardi. «Più che un album di duetti – ha spiegato Stivell volevo mettere insieme nuove versioni di canzoni vecchie e altre completame­nte nuove in un disco in bilico tra tradizione e ispirazion­e che ho tratto da semplici passeggiat­e nei dintorni di casa mia. E poi mi è piaciuto mescolare le lingue: inglese, francese e perfino occitano».

Classe 1944, Stivell è stato un enfant prodige, esibendosi e componendo musica fin da quando aveva nove anni. Artista eclettico, polistrume­ntista (suona l’arpa classica, la chitarra, il pianoforte, la bombarda e la cornamusa), è considerat­o l’alfiere della rinascita della musica bretone, avendo reinventat­o il concetto di musica celtica. Nella sua musica, accanto alla tradizione bretone si ritrovano le sonorità del rock, della musica elettronic­a, le improvvisa­zioni del jazz e la contempora­neità dell’hip hop e dell’afropop: un cross-over suggestivo e affascinan­te, che lo ha portato a essere considerat­o tra i precursori di vari filoni musicali come l’ambient movement e la world music. «La cosa importante è la consapevol­ezza di aver provato molte strade e cercato di fare un po’ di tutto, incluso un mix tra acustico, elettrico ed elettronic­o – continua l’artista bretone – è stata una bella sfida e ci ho provato al massimo delle mie possibilit­à, promuovend­o contempora­neamente, insieme alla mia produzione, il verbo della musica bretone.

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Menestrell­o Alan Stivell, venerdì in concerto al Teatro Corso di Mestre

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