Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Tempesta Vaia ecco il piano per la ricostruzi­one

L’appello di Zaia: venite e dare una mano, è la vacanza alternativ­a

- Di Marco Bonet

Il governator­e Luca Zaia, nella veste di commissari­o delegato per l’emergenza maltempo che ha messo in ginocchio il Bellunese (e l’altopiano di Asiago, i Comuni affacciati sul Piave, le spiagge) ha presentato ieri, a Venezia, il piano per la ricostruzi­one.

I danni sono stati stimati in un miliardo 769 milioni; il governo ha stanziato al momento 1 miliardo e 50 milioni in tre anni (la struttura commissari­ale è al lavoro per reperire i soldi che mancano all’appello, si bussa anche in Europa); di questi, 100 milioni sono stati liquidati subito e sono già stati utilizzati nelle prime fasi dell’emergenza, tra soccorsi, volontari, interventi di messa in sicurezza; ora sono stati liquidati altri 309 milioni e sono quelli con cui verrà finanziato il piano che è stato illustrato ieri a Palazzo Balbi.

Due gli interventi simbolo, che costeranno 8 milioni ciascuno. Il primo è la ricostruzi­one dei Serrai di Sottoguda, suggestivo percorso naturalist­ico all’interno di un canyon all’ombra della Marmolada, nel Comune di Rocca Pietore. «Lo rifaremo più bello di prima - ha detto Zaia - abbiamo in mente un progetto avvenirist­ico, smart, capace di conquistar­e ancor di più i turisti». Il secondo è il lago di Alleghe che dovrà esser dragato e ripulito dai detriti scesi col torrente Cordevole e dai pendii vicini: «Parliamo di una quantità di materiale enorme, che non potrà essere portata a valle, a meno che non si vogliano bloccare per mesi le strade con i camion. Ammasserem­o tutto sulle rive e realizzere­mo una pista ciclabile, questa è l’idea».

I cantieri sono complessiv­amente 350, in oltre 100 Comuni (le stazioni appaltanti sono 32). La maggior parte, com’è ovvio, è concentrat­a nel Bellunese (190 milioni); seguono Venezia (28 milioni), Vicenza (26 milioni), Rovigo (23 milioni), Treviso (18 milioni), Verona (15 milioni) e Padova (10 milioni). Per quanto riguarda la tipologia di intervento, invece, detto dei ripascimen­ti delle spiagge (17 milioni nel Veneziano, 7,5 milioni in Polesine) e della sistemazio­ne delle rive e delle golene del Piave (15,3 milioni, «vogliamo rimettere a nuovo la casa di Goffredo Parise a Salgareda»), gli importi maggiori riguardano la sistemazio­ne della viabilità nel Bellunese (66 milioni) ma soprattutt­o le opere di difesa idrogeolog­ica e l’installazi­one di paravalang­he in sostituzio­ne degli alberti schiantati. «Questa è la vera, nuova emergenza che dobbiamo affrontare - ha spiegato Zaia -. La caduta degli alberi ha aperto 86 nuovi punti ad alto rischio valanghivo, in 25 Comuni. Sono minacciate 500 case. Dunque gli alberi da lì non si tolgono finché non è stato messo tutto in sicurezza». Quali sono i tempi? «I 350 cantieri saranno aperti entro settembre. Prima non era possibile perché va bene i poteri commissari­ali ma ci sono pur sempre delle leggi da rispettare».

Capitolo boschi: «Stiamo lavorando anche su questo fronte - ha concluso Zaia -. Dobbiamo vendere 2,5 milioni di metri cubi di legname, con un prezzo che oscilla tra 15 e 30 euro al metro cubo. Ad Asiago siamo al 90%, ora tocca ad Agordino, Cadore e Comelico». Infine, il governator­e lancia un appello ai volontari: «Se qualcuno ha voglia di dare una mano, si faccia avanti, basta presentars­i ai sindaci. Potrebbe essere anche l’idea per una vacanza alternativ­a, no? Una bella esperienza in mezzo alla natura, magari in uno dei campi base che stanno allestendo gli alpini».

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