Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Tempesta Vaia ecco il piano per la ricostruzione
L’appello di Zaia: venite e dare una mano, è la vacanza alternativa
Il governatore Luca Zaia, nella veste di commissario delegato per l’emergenza maltempo che ha messo in ginocchio il Bellunese (e l’altopiano di Asiago, i Comuni affacciati sul Piave, le spiagge) ha presentato ieri, a Venezia, il piano per la ricostruzione.
I danni sono stati stimati in un miliardo 769 milioni; il governo ha stanziato al momento 1 miliardo e 50 milioni in tre anni (la struttura commissariale è al lavoro per reperire i soldi che mancano all’appello, si bussa anche in Europa); di questi, 100 milioni sono stati liquidati subito e sono già stati utilizzati nelle prime fasi dell’emergenza, tra soccorsi, volontari, interventi di messa in sicurezza; ora sono stati liquidati altri 309 milioni e sono quelli con cui verrà finanziato il piano che è stato illustrato ieri a Palazzo Balbi.
Due gli interventi simbolo, che costeranno 8 milioni ciascuno. Il primo è la ricostruzione dei Serrai di Sottoguda, suggestivo percorso naturalistico all’interno di un canyon all’ombra della Marmolada, nel Comune di Rocca Pietore. «Lo rifaremo più bello di prima - ha detto Zaia - abbiamo in mente un progetto avveniristico, smart, capace di conquistare ancor di più i turisti». Il secondo è il lago di Alleghe che dovrà esser dragato e ripulito dai detriti scesi col torrente Cordevole e dai pendii vicini: «Parliamo di una quantità di materiale enorme, che non potrà essere portata a valle, a meno che non si vogliano bloccare per mesi le strade con i camion. Ammasseremo tutto sulle rive e realizzeremo una pista ciclabile, questa è l’idea».
I cantieri sono complessivamente 350, in oltre 100 Comuni (le stazioni appaltanti sono 32). La maggior parte, com’è ovvio, è concentrata nel Bellunese (190 milioni); seguono Venezia (28 milioni), Vicenza (26 milioni), Rovigo (23 milioni), Treviso (18 milioni), Verona (15 milioni) e Padova (10 milioni). Per quanto riguarda la tipologia di intervento, invece, detto dei ripascimenti delle spiagge (17 milioni nel Veneziano, 7,5 milioni in Polesine) e della sistemazione delle rive e delle golene del Piave (15,3 milioni, «vogliamo rimettere a nuovo la casa di Goffredo Parise a Salgareda»), gli importi maggiori riguardano la sistemazione della viabilità nel Bellunese (66 milioni) ma soprattutto le opere di difesa idrogeologica e l’installazione di paravalanghe in sostituzione degli alberti schiantati. «Questa è la vera, nuova emergenza che dobbiamo affrontare - ha spiegato Zaia -. La caduta degli alberi ha aperto 86 nuovi punti ad alto rischio valanghivo, in 25 Comuni. Sono minacciate 500 case. Dunque gli alberi da lì non si tolgono finché non è stato messo tutto in sicurezza». Quali sono i tempi? «I 350 cantieri saranno aperti entro settembre. Prima non era possibile perché va bene i poteri commissariali ma ci sono pur sempre delle leggi da rispettare».
Capitolo boschi: «Stiamo lavorando anche su questo fronte - ha concluso Zaia -. Dobbiamo vendere 2,5 milioni di metri cubi di legname, con un prezzo che oscilla tra 15 e 30 euro al metro cubo. Ad Asiago siamo al 90%, ora tocca ad Agordino, Cadore e Comelico». Infine, il governatore lancia un appello ai volontari: «Se qualcuno ha voglia di dare una mano, si faccia avanti, basta presentarsi ai sindaci. Potrebbe essere anche l’idea per una vacanza alternativa, no? Una bella esperienza in mezzo alla natura, magari in uno dei campi base che stanno allestendo gli alpini».