Moschee e luoghi di culto, pattuglie potenziate ovunque E c’è anche l’anti-terrorismo

L’intensità è modulata, a seconda dei territori, ma l’allerta, dopo la carneficina contro la comunità islamica di Christchurch, in Nuova Zelanda, si è alzata in tutto il Veneto. Di pochi giorni fa, una direttiva del Viminale per potenziare il monitoraggio e la difesa dei cosiddetti «obiettivi sensibili»: moschee, i centri culturali islamici che si trasformano all’occorrenza in luoghi di preghiera, ma anche le chiese cattoliche e, naturalmente, le sinagoghe. Nel sanguinoso «tutti contro tutti» mondiale anche il Veneto si attrezza. Il prefetto di Venezia, Vittorio Zappalorto, ha disposto l’aumento della sorveglianza in diversi luoghi di culto della provincia. Ma è lo stesso Zappalorto a dire: «Non c’è nessuna particolare preoccupazione, né segnali o indicazioni che si sta muovendo qualcosa, è una misura precauzionale». Si sta sul chi vive a Verona dove, fa sapere la questura, è stato intensificato il monitoraggi della sinagoga, che già da tempo vede una pattuglia fissa di militari. Così come a piazza Bra o alla moschea in località Boschetta. «Si prevedono non solo passaggi delle volanti - spiegano in questura - ma anche delle Uopi, le squadre delle anti terrorismo». Più tranquilla la situazione a Vicenza anche se il monitoraggio resta attivo sui diversi luoghi di culto islamico «E in questo caso - spiega dalla questura berica - sono fondamentali i contatti con i referenti dei centri islamici con cui la collaborazione è ottima. Sono relazioni coltivate con persone perfettamente integrate. è la logica della polizia di prossimità, della sicurezza partecipata». Attenzione, naturalmente, anche a Padova che oltre a diversi luoghi di preghiera islamici conta anche la sinagoga in ghetto. Così come anche nel Trevigiano. E se a Rovigo non si segnala alcun innalzamento d’allarme, persino a Belluno sono stati intensificati i controlli, dopo l’allerta generale mandata dal ministero, intensificare la vigilanza.