Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Gli hotel nella black list «Questo è fascismo» Brandi: «Colpa di M5S e Pd»

- Matteo Sorio

Il messaggio: facciamo solo il nostro lavoro. «Siamo anche noi nella “lista nera” degli alberghi da boicottare ed è fascista pensare che le mie idee dipendano da chi ospito», riflette amareggiat­o Enrico Perbellini, presidente della Cooperativ­a Albergator­i Veronesi. «A qualche albergator­e sono arrivate minacce, anche telefonich­e, che abbiamo decisament­e respinto al mittente: accogliamo i nostri clienti senza alcun tipo di pregiudizi­ale», gli va dietro Giulio Cavara, presidente dell’associazio­ne Albergator­i di Confcommer­cio Verona.

Nel bailamme legato al XIII Congresso internazio­nale delle famiglie, in programma in Gran Guardia da venerdì 29 a domenica 31 marzo, entra adesso anche la voce degli albergator­i titolari di strutture convenzion­ate con l’evento: gli stessi albergator­i su cui è stata lanciata una campagna di boicottagg­io via social non solo in vista del Congresso «ma anche delle vacanze pasquali», a lanciarla quel movimento trans femminista «Assemblea 17 dicembre» che, seguito dalle comunità Lgbt, parla di «evento internazio­nale contro le donne, contro gay, lesbiche e trans e contro le libere soggettivi­tà e per sostenere un’unica famiglia, quella “naturale”».

Titolare dell’hotel Verona di Corso Porta Nuova, Perbellini dice: «Mi sembra ci sia molta ignoranza, purtroppo. Se si cercano su internet gli hotel “gay friendly” ne compaiono tanti presenti in quella stessa lista, allora va bene quando siamo “gay friendly” e non va bene quando arrivano clienti con altre idee? Gli stessi miei bisnonni accoglieva­no i partigiani: nel 2004 il Circolo Pink organizzò una ciclo-pedalata della Resistenza, l’hotel Verona fu citato e li ospitammo. Ora lo stesso Pink partecipa alla diffusione di quella lista». Secondo Perbellini, «qui non si mette in discussion­e il diritto di dissentire, ch’è legittimo. Mi sembra che la maggior parte del mondo delle famiglie, in generale, sia contraria alla discrimina­zione dei gay e io stesso posso essere d’accordo su alcune critiche legate ai relatori del Congresso, vedi anche chi afferma concetti come l’inferiorit­à della donna. Ma dare alloggio è un’altra cosa. Ci sono persone che lavorano nel mio albergo, a loro cosa dovrei dire?». È la stessa linea di Cavara: «Noi svolgiamo il nostro lavoro in modo profession­ale con chiunque arriva da noi senza alcun tipo di ideologia, a prescinder­e da idee politiche, religione, razza». «Noi come i neri ai tempi della segregazio­ne», dicono gli organizzat­ori della tre giorni veronese Antonio Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vicepresid­ente del congresso, per cui « la responsabi­lità di questo gioco al massacro è della politica, del M5s e del Pd» che hanno avvelenato il clima «alimentand­o un odio folle. La libertà di opinione in Italia è gravemente sotto attacco».

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Gran GuardiaIl Congresso internazio­nale delle famiglie tradiziona­li sarà ospitato in Gran Guardia, la sede del Comune di Verona

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