Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Ospedali, allarme della Cgil: «Tagli ad Adria e Trecenta, cresce il privato»
Dopo l’approvazione in giunta regionale, la proposta delle schede ospedaliere territoriali è passata alla Quinta commissione del Consiglio. Gravissima la situazione per il Polesine, secondo i sindacati. «C’è un importante spostamento dalla sanità pubblica a quella privata a discapito degli ospedali di Trecenta e soprattutto Adria» attacca Davide Benazzo, segretario generale del Funzione Pubblica-cgil Rovigo. Secondo la Cgil, che ha visionato le schede, «a Trecenta la Riabilitazione doveva diventare centro di riferimento, ma perde l’unità spinale che si sposta alla Casa di cura di Rovigo che così riacquista la Medicina anche se riduce l’attività chirurgica, con un aumento dei posti-letto da 70 a 100».
Allarmante la situazione anche all’ospedale di Adria. «Lì l’attività chirurgica si sposta al nosocomio di Porto Viro — continua Benazzo — Adria oltre a 32 posti-letto perde l’apicalità di Chirurgia e Urologia». L’ospedale di Porto Viro nei fatti diventa il punto di riferimento del Basso Polesine con un aumento dei posti-letto da 125 a 150 diventando, come Rovigo per il Medio e Alto Polesine, Centro trauma di zona. «Tale incremento nell’area chirurgica si trova anche nella struttura di Santa Maria Maddalena che, invariati i 54 posti-letto regionali, si vede aumentare i posti-letto extra regione da 8 a 31» puntualizza Benazzo.
Altro allarme sindacale sul forte ridimensionamento dell’area materno-infantile di Adria. «Scompare l’apicalità di Pediatria, si riducono i posti-letto da 24 a 8 e anche il poco che rimane è comunque vincolato al Punto-nascite che ancora attende la deroga del ministero» conclude Benazzo.