Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Diamanti, Banco-bpm accantona 318 milioni: i reclami sono 13 mila
Potrebbero arrivare a 430 i milioni di euro che Banco-bpm si troverebbe nelle condizioni di dover risarcire ai clienti, convinti dall’istituto di credito a investire in modo alternativo acquistando i diamanti legati all’ormai ben noto scandalo. Lo si legge nella relazione finanziaria del 2018 appena depositata dalla banca, in cui si precisa che i reclami fino a oggi presentati dai soggetti potenzialmente danneggiati sarebbero 13.300. Un numero lievitato in maniera molto evidente nel 2018, dato che l’anno prima le contestazioni non andarono oltre le 1.250, per richieste di risarcimento inferiori a 50 milioni.
A oggi la banca ha messo a disposizione 318,3 milioni di euro, 33 dei quali già impiegati lo scorso anno per comporre alcuni contenziosi. Il lavoro del personale destinato alla vicenda è dunque ai massimi regimi. La task force ora è composta da circa 150 dipendenti, i quali hanno completato l’istruttoria su 9.500 reclami e chiuso 2.570 transazioni affrontate attraverso analisi capillari, caso per caso. Fra questi, va ricordato, c’era anche il cantante Vasco Rossi.
Per la vicenda dei diamanti Banco Bpm, nei giorni scorsi, aveva sospeso il direttore generale, Maurizio Faroni, e altri due manager iscritti dalla Procura della Repubblica di Milano nel registro degli indagati. Nel frattempo sono state disposte «severe attività di audit interne ed esterne» e non è mancata le collaborazione con le autorità inquirenti. Sono state quindi adottati tutti i provvedimenti necessari e opportuni «ai fini del ripristino delle relazioni con la clientela a suo tempo coinvolta».
Banco Bpm, con Unicredit, Intesa Sanpaolo, Mps e Banca Aletti, è sotto inchiesta per responsabilità amministrativa sulla vendita dei diamanti organizzata dalle società Idb e Dpi. Le ipotesi di reato sono di truffa aggravata e autoriciclaggio. (g.f.)