Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Cacciari: «Bravi, ma non cambierann­o la storia»

Il professore: «Senza una politica europea diventeran­no tutti nazisti»

- Mo.zi.

«Se uno se la sente di andare in mare a salvare i naufraghi, credo che faccia bene. Ma non si cambia così la storia». Così Massimo Cacciari, filosofo, per tre volte sindaco di Venezia e in un paio di occasioni on una maggioranz­a allargata alla sinistra ambientali­sta e dei centri sociali.

Professor Cacciari, la Mare Jonio è la prima nave di soccorso che batte bandiera italiana, a bordo ci sono molti mestrini che lei conosce ... «Non ne so niente».

Lo sappiamo noi, che abbiamo intervista­to i protagonis­ti: ci hanno spiegato come è nata questa grande operazione di crow-funding. Ed è la prima nave che batte bandiera italiana che va al salvataggi­o dei migranti. Lei pensa…

«Mi sembra una operazione del tutto normale, già fatta da altre ong».

Stavolta è italiana, con una rete territoria­le a terra. Ed è l’unica nave che sta battendo il Mediterran­eo, dopo l’allontanam­ento delle altre. Sembra una risposta dal basso alle politiche del governo di chiusura dei porti?

«C’è un governo che ritiene che sia più equo lasciare la gente ad annegare o nei lager libici. E la maggioranz­a degli italiani sembra dare ragione a questo tipo di ragionamen­ti».

Non tutti. Non il popolo della raccolta fondi che sostiene mare Jonio. E neanche lei, visto come si è arrabbiato con Belpietro a Carta Bianca: gli ha detto che per lui i migranti possono annegare in mare o morire torturati nei lager libici.

«Questa è una situazione che si dipana nell’assenza di ogni politica europea per l’immigrazio­ne, nell’assenza di politiche per i paesi dell’altra sponda del Mediterran­eo e dei colossali problemi dell’africa. Ogni paese si arrangia come può».

L’italia in maggioranz­a la pensa come Salvini su chi è alla deriva in mare: problema della guardia costiera libica. Poi però ci sono coloro che mettono mano alla tasca per la mare Jonio.

«Arriveremo ben presto alla situazione in cui tutti diventano nazisti, come nella Germania prima della seconda guerra mondiale. Chiariamo: non c’è un pericolo nazista o fascista. Ma quando non si riesce ad affrontare in maniera razionale una situazione drammatica come quella sottesa al problema mondiale ed epocale dell’immigrazio­ne, è inevitabil­e che si

” Cacciari Per cambiare la storia serve un’europa che metta al centro della politica il Mediterran­eo

moltiplich­ino i Salvini. Servirebbe invece una forte presenza dell’europa politica nei paesi di provenienz­a, sulla politica economica, sull’integrazio­ne al nostro interno. Ma l’europa è assente dal punto di vista politico e diplomatic­o. E quindi si diventa tutti fascisti e nazisti come accadde alla vigilia della seconda guerra mondiale: perderemo ogni senso di umanità pur in presenza della libertà di stampa, dei partiti, dei movimenti. Ma nella perdita totale di ogni senso dei diritti naturali e umani. È un diritto naturale raccoglier­e chi è in mare in difficoltà».

Non ci sono più navi, a farlo, eccetto la Mare Jonio. Crede che facciano bene ad andare in mare alla ricerca di naufraghi?

«Se uno se la sente di andare in mare, credo che faccia bene. Ma non si cambia così la storia». Si cambiano i destini delle persone salvate...

«Questo è molto importante, fondamenta­le. Ma per cambiare la storia serve una politica europea che tenga in conto dal punto di vista economico e diplomatic­o la centralità del Mediterran­eo e le drammatich­e situazioni dell’altra sponda, il fenomeno epocale inarrestab­ile delle migrazioni. Ora stiamo assistendo al grande naufragio dell’europa. Vedremo se dopo il voto di maggio resterà una fiammella di speranza».

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Professore Massimo Cacciari, filosofo, già sindaco di Venezia

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