Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Anziana cade e muore mentre due volontari la portano sull’ambulanza

Mestre, due volontari della Croce Verde indagati: avrebbero rinunciato alla pedana

- Biral

Il figlio e la nipote hanno sempre usato la pedana per farla scendere. Gli operatori della Croce Verde hanno preferito scendere i tre gradini per raggiunger­e l’ambulanza parcheggia­ta fuori dal palazzo, ma la carrozzina gli è sfuggita di mano e la donna è rovinata a terra e ha battuto la testa. Cinque giorni dopo, all’ospedale, il suo cuore ha smesso di battere. I volontari sono indagati.

Il figlio e la nipote hanno sempre usato la pedana per farla scendere. L’operatore della Croce Verde ha preferito percorrere i tre gradini. Servivano a scendere dal piano rialzato e caricare la paziente nell’ambulanza parcheggia­ta fuori dal palazzo, ma la carrozzina gli è sfuggita di mano e la donna è rovinata a terra e ha battuto la testa. Cinque giorni dopo, all’ospedale, il suo cuore ha smesso di battere.

La procura di Venezia ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo e indagato due operatori della Croce Verde per la morte di A.G., una 78enne di Tessera. Il decesso risale al 12 marzo ma l’incidente è avvenuto cinque giorni prima, in mattinata. Già dalla sera prima la signora aveva lamentato un forte dolore al fianco e all’intestino. Era stata avvisata la guardia medica ma il mattino seguente i familiari hanno deciso di chiamare un’ambulanza. Due operatori della Croce Verde, L. V., 69 anni, di Quarto d’altino, e N. R., 27 anni, di Mestre, hanno raggiunto l’appartamen­to della signora a Tessera e, dopo un primo controllo, uno dei due è tornato al mezzo di soccorso che era parcheggia­to in un’area di sosta vicina per prendere la barella.

Il collega si è occupato di trasportar­e l’anziana all’esterno. «Nonostante la paziente pesasse 120 chili e la nipote gli avesse detto che poteva utilizzare la pedana , l’addetto ha deciso di far scendere la carrozzina per i gradini che collegano il piano rialzato dove si trova l’appartamen­to – spiegano i legali di Studio 3A, ai quali si è rivolta la famiglia -. Ma qualcosa è andato storto, la sedia a rotelle gli è sfuggita e la signora è caduta di testa, picchiando il capo contro lo spigolo dell’ultimo gradino e perdendo i sensi. Il tutto sotto gli occhi della nipote, del figlio e di un’altra donna che scendeva in quel momento le scale della palazzina».

La signora è stata portata d’urgenza all’ospedale dell’angelo di Mestre, dove è stata ricoverata nel reparto di medicina a causa di una presunta emorragia cerebrale e una lesione a una vertebra che potrebbero essere dovute alla caduta. Cinque giorni dopo, è morta per arresto cardiocirc­olatorio: «Il suo cuore non aveva mai dato problemi», continuano i legali.

I familiari, ancora sconvolti, hanno deciso di presentare un esposto ai carabinier­i perché vogliono comprender­e perché la donna sia morta. Se, cioè, il decesso sia legato a precedenti patologie o se sia colpa di quella caduta e ci sia in qualche modo una responsabi­lità da parte dei due soccorrito­ri. Il pubblico ministero Raffaele Incardona ha aperto un’inchiesta e ha indagato per omicidio colposo i due operatori della Croce Verde.

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I tre gradini Il luogo dell’incidente

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