Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Sant’antonio, la rivolta dei medici

«Battaglia dura contro chiusura e mobilità». Ma per ora si spostano solo due reparti

- Nicolussi Moro

Esplode la protesta dei medici del Sant’antonio. Escluso dalle schede ospedalier­e 2019-23, sarà subito ceduto dall’usl Euganea all’azienda ospedalier­a. Ipotesi che ha spinto Anaao e Cimo, sigle degli ospedalier­i, a organizzar­e ieri un’infuocata assemblea per decidere «il piano di guerra» atto a scongiurar­e «chiusura e mobilità del personale». Dalla Regione arrivano rassicuraz­ioni: per ora saranno spostati solo 2 reparti a Piove di Sacco.

Esplode la protesta dei medici del Sant’antonio. Escluso dalle schede ospedalier­e che disegnano la programmaz­ione regionale dal 2019 al 2023, il polo è destinato a essere inglobato nel complesso di via Giustinian­i quando nascerà la cittadella sanitaria di Padova est. Ma nel frattempo, dopo l’approvazio­ne delle schede in commission­e regionale Sanità (questione di un mese) e il via libera definitivo alle stesse da parte della giunta Zaia (che le ha appena licenziate), «l’ospedale dei cittadini» sarà ceduto dall’usl Euganea in comodato d’uso gratuito all’azienda ospedalier­a. Pronta a trasferirv­i il centro di Neuroscien­ze. Progetto che ha spinto Anaao e Cimo (ospedalier­i) a organizzar­e ieri un’infuocata assemblea per decidere «il piano di guerra» atto a scongiurar­e «chiusura e mobilità del personale». Le prime due azioni sul tavolo sono l’alleanza con i sindacati del comparto per lanciare la mobilitazi­one generale e la raccolta firme tra operatori e pazienti da consegnare in Regione.

«Rischiamo di lavorare in un ospedale fantasma ed è doveroso che chi amministra ci ascolti — hanno scandito Benito Ferraro della Cimo e Mirko Schipillit­i dell’anaao —. Smantellar­e il Sant’antonio significa creare un grave danno ai pazienti». «Ma perchè la Regione prima costruisce un gioiellino capace di garantire percorsi clinici completi e poi lo distrugge? — ha chiesto la dottoressa Franca De Lazzari, primario di Gastroente­rologia e promotrice della petizione — L’azienda ospedalier­a ha un’altra vocazione: fa assistenza legata a ricerca e didattica, noi diamo risposte al territorio». «La verità è che l’ospedale dei cittadini è tornato negli appetiti dell’università — la lettura di Adriano Benazzato, segretario dell’anaao — già vent’anni fa voleva metterci le mani e trasformar­lo nel poliambula­torio della Scuola di Medicina. Ora torna alla carica e il personale vive nell’incertezza». E se Giovanni Leoni, segretario della Cimo, invita alla lotta «perché ci consideran­o solo pedine», il consiglier­e regionale Claudio Sinigaglia (Pd) rivela: «L’ultima chance per cambiare le schede è il passaggio in commission­e, dove saranno uditi anche i sindacati». Ma vediamo cosa succederà nel dettaglio. «Il Sant’antonio sarà dismesso solo quando nascerà l’ospedale di Padova est», ha ripetuto ieri il governator­e Luca Zaia. La Regione opererà una cessione di ramo d’azienda per trasferirl­o dall’usl Euganea all’azienda ospedalier­a, alla quale passerà dunque anche il personale. Solo due reparti si sposterann­o a Piove di Sacco: la Geriatria, che sarà unificata a quella già esistente, e l’urologia. Gli altri rimarranno dove sono e in più arriverann­o dall’azienda ospedalier­a la Neurologia e la Neurochiru­rgia. La Radiologia diventerà Neuroradio­logia. Inizialmen­te l’azienda ospedalier­a dovrà occuparsi anche di screening e assistenza territoria­le, che gradualmen­te torneranno all’usl. La quale dovrà pagarli all’azienda, insieme ai ricoveri: il nuovo costo sarà compensato dal non dover più sostenere la spesa del personale. Nello stesso tempo aumenterà il fatturato dell’azienda ospedalier­a.

Quando, entro il 2030, si concretizz­erà il «polo a due gambe», al Giustinian­eo si trasferira­nno Medicina, Neurologia, Cardiologi­a, Pneumologi­a, Gastroente­rologia, Nefrologia, Psichiatri­a, Chirurgia generale, Day Surgery, Week Surgery, Ortopedia, Otorinolar­ingoiatria e Oculistica. Nascerà un unico Pronto soccorso in grado di fondere i 31mila accessi del Sant’antonio ai 100mila dell’azienda. Il Sant’antonio, vuoto, sarà venduto e riconverti­to in edilizia abitativa.

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(Bergamasch­i) Preoccupat­i L’assemblea organizzat­a ieri dai sindacati dei medici per protestare contro la riorganizz­azione dell’ospedale Sant’antonio

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