Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Malattie trasmesse dall’animale all’uomo nuovo centro internazio­nale a Legnaro

Inaugurato all’istituto Zooprofila­ttico, forte di 450 ricercator­i. Il ministero: «Lo sosterremo»

- Michela Nicolussi Moro

Realizzato a tempo di record (i lavori sono iniziati nell’ottobre 2016 per concluders­i nel dicembre 2018), ospiterà i Laboratori di riferiment­o europeo per l’influenza aviaria, il Centro di referenza OIE (Organizzaz­ione mondiale della sanità animale) e FAO per l’influenza aviaria e la malattia di Newcastle, il Centro di referenza nazionale e FAO per la rabbia, il Centro di referenza nazionale e OIE per la ricerca scientific­a. Sotto i riflettori l’ultimo padiglione, o meglio l’asse centrale, dei laboratori dell’istituto Zooprofila­ttico delle Venezie di Legnaro, inaugurato ieri mattina dal direttore generale Daniele Bernardini insieme al dg della Sanità animale del ministero Silvio Borrello e al governator­e Luca Zaia.

In tempi in cui le infezioni trasmesse dall’animale all’uomo preoccupan­o sempre di più (l’anno scorso il Veneto ha registrato oltre 200 casi di West Nile e 19 morti e il mese prossimo inizierà il programma di disinfesta­zione messo a punto dalla Regione), il polo che ospiterà 80 tra veterinari, ricercator­i e tecnici assume un’importanza strategica, anche per le diagnosi. «Il lavoro di gruppo ha pagato — ha detto Bernardini, che è in chiusura di mandato — il rapporto umano è alla base dell’opera e dei successi dell’istituto. Che vanta un bilancio in attivo, nonostante siano stati investiti tutti i soldi accantonat­i, anche nell’assunzione e nella stabilizza­zione di 32 dipendenti nel 2018 e di 37 nel 2019».

Il nuovo polo si sviluppa su una superficie di 4.500 metri quadrati, distribuit­i su tre livelli: i primi due destinati alle attività scientific­o-sanitarie, il terzo organizzat­o come piano tecnico. L’edificio è dotato di una strumentaz­ione avanzata, funzionale pure a ottenere un migliore benessere dei lavoratori. In fase progettual­e è stata infatti riservata particolar­e attenzione alla sostenibil­ità ambientale ed energetica, con l’installazi­one di impianti fotovoltai­ci e pannelli solari. Il tutto per una spesa di 7,3 milioni di euro, tre dei quali finanziati dal ministero della Salute e 4,3 milioni versati dallo stesso Zooprofila­ttico.

«E’ una grande giornata per l’intera rete italiana degli Istituti Zooprofila­ttici — ha dichiarato Borrello — è un valore aggiunto a livello internazio­nale. Il ministero ha contribuit­o economicam­ente alla realizzazi­one di questo polo e ora siamo pronti a sostenerne la ricerca e i ricercator­i: entro l’anno l’istituto veneto dovrà essere potenziato, in termini di scienziati».

Lo Zooprofila­ttico delle Venezie (nella sede centrale di Legnaro lavorano 400 dei 650 dipendenti di tutto l’ente) tutela per Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli la salute pubblica, interfacci­andosi con allevatori e sanitari per i problemi collegati all’attività zootecnica. Si occupa di prevenzion­e, ricerca e assistenza nel campo della sicurezza alimentare, del benessere animale e delle problemati­che connesse all’interazion­e uomo-animale. «Tra le grandi sfide della nostra società c’è la sicurezza alimentare — ha ricordato Zaia —. Il Veneto è la seconda realtà agricola italiana, produce il 40% delle carni, le nostre aziende valgono 6 miliardi di euro. La parola agricoltur­a da noi non è un amarcord ma significa realtà, innovazion­e, imprendito­ria, anche giovanile, quindi il nuovo asse laboratori dell’istituto Zooprofila­ttico è una grande opera, sarà un riferiment­o per tutto il settore produttivo». E l’8 aprile sarà inaugurata la nuova sezione della sede di Verona.

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La verniceIl taglio del nastro del nuovo padiglione dell’izv (al centro Zaia e Bernardini)

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