Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Trasporto locale, parte causa milionaria

«Contributi non dovuti». Rubano si rivolge al tribunale civile: chiede i soldi a Busitalia e Aps

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(d.d’a.) Un risarcimen­to che supera il milione di euro. È quello chiesto dal Comune di Rubano a Busitalia Veneto e ad Aps Holding. E quindi, di conseguenz­a, a Palazzo Moroni, titolare del 45% della prima e proprietar­io al 100% della seconda. L’amministra­zione guidata dal sindaco Sabrina Doni (Pd), per riavere i soldi che a suo dire le spettano, si è rivolta direttamen­te ai giudici civili del tribunale di Padova, dopo che, nei mesi scorsi, ha presentato un ricorso amministra­tivo al Tar (ancora pendente). La materia del contendere è quella del trasporto pubblico locale e, nello specifico, della convenzion­e che, nel 2001, lo stesso Comune di Rubano, insieme con quelli di Abano, Albignaseg­o, Cadoneghe, Ponte San Nicolò, Selvazzano e Vigodarzer­e, ha firmato con Palazzo Moroni (e dunque prima con Aps Holding e poi con Busitalia Veneto) per far sì che alcune linee urbane dell’autobus arrivasser­o pure nei paesi della cintura. Il tutto con una tariffa agevolata.

Le cose, in parole povere, sono andate bene fino a ottobre 2018 quando, dopo un articolato carteggio con la Regione, il sindaco Doni e gli altri suoi colleghi si sono convinti del fatto che i circa 100 mila euro all’anno versati da ciascuno di loro per usufruire del servizio non fossero dovuti. E questo perché, sempre secondo la tesi di Rubano e degli altri sei Comuni, il costo era interament­e coperto dal finanziame­nto regionale di cui già godevano Palazzo Moroni e le aziende concession­arie. In pratica, a detta dei ricorrenti, l’allungamen­to fuori città di alcune linee degli autobus sarebbe stato pagato due volte: la prima dai sette paesi interessat­i e la seconda dalla Regione. «Le cose non stanno così – ribatte il vicesindac­o di Padova, Arturo Lorenzoni, delegato alla Mobilità – Altrimenti non si spieghereb­be perché il biglietto per Rubano costa 1,50 euro e quello per un qualsiasi altro Comune della cintura che non ha aderito alla convenzion­e, invece, due euro. Detto questo, però, spero davvero che si possa trovare un accordo extragiudi­ziale senza dover aspettare il pronunciam­ento del tribunale». Ma il sindaco Doni non demorde: «Per un’amministra­zione come la nostra – sottolinea il primo cittadino di Rubano – 100 mila euro all’anno non sono pochi. E quindi credo sia un nostro sacrosanto diritto sapere da un giudice se quei soldi andavano versati oppure no». La richiesta di risarcimen­to, insomma, resta in piedi. E chissà se anche gli altri sei Comuni, alcuni dei quali si sono già rivolti al Tar, seguiranno la strada indicata da Rubano.

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