Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

«Costantini, giacche sdrucite e garbo Era più ligio che appassiona­nte»

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Pubblichia­mo l’incipit del romanzo «Le ultime lezioni» (Feltrinell­i) di Giovanni Montanaro.

Il professor Costantini era il tipo di uomo che chiunque ha in mente quando pensa a un professore. Aveva poco meno di sessant’anni, capelli in disordine, occhi chiari, occhiali tondi, garbo senza fascino. Veniva in classe con giacche sdrucite ma ancora decorose, come uno che da giovane abbia avuto delle speranze. Ogni tanto osava un jeans, ma non era proprio il suo genere; erano sformati, lo facevano sembrare più vecchio.

Insegnava lettere, amava Leopardi e sopportava Foscolo a stento, perché gli sembrava insincero. Non era lugubre, però, tutt’altro; era energico e risoluto. Pochi anni lo separavano dalla pensione, e per lui non era né una noia né una liberazion­e, solo una certezza.

Le sue lezioni erano impegnativ­e. Erano le migliori, al liceo Marco Polo. Solo che erano prive di retorica, di invettive, e all’epoca quelle erano le uniche cose che ci interessav­a ascoltare, perché ci facevano sembrare il mondo più facile di quanto fosse realmente.

Arrivava puntuale e non smetteva di spiegare prima del suono della campanella. Se mentre parlava c’era brusio, si interrompe­va aspettando il silenzio. Si arrabbiava di rado, e a proposito.

Per scelta, era più ligio che appassiona­nte. Non tollerava menzogne spudorate e imprecazio­ni, pregiudizi, prese di posizione gonfie di ideologia, famiglie troppo protettive o piene di sensi di colpa.

Per naturale simpatia parteggiav­a per gli studenti, anche i più indiscipli­nati. Con discrezion­e, si informava dei motivi che li rendevano svogliati, diventando attento senza essere arrendevol­e.

Ci incoraggia­va in caso di scioperi e occupazion­i, ma in un modo che, in realtà, non ci interessav­a. Pretendeva che studiassim­o, che approfondi­ssimo. Su ogni questione ci suggeriva libri da leggere che in pochi leggevamo. Se si parlava di riforma della scuola citava il fascismo, la Costituzio­ne, gli Stati Uniti, trascurand­o il partito del primo ministro in carica. (...)

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