Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

«Papà morì, non mi esprimevo più Ora sarò ai Mondiali della parola»

Francesca è campioness­a italiana di public speaking. A Londra la finale

- di Andrea Priante

«La mia storia dimostra che si possono superare i momenti bui. Basta trovare la forza dentro se stessi e imparare a chiedere aiuto, fidandosi delle persone che ci vogliono bene».

E la storia di Francesca Zausa è quella di una ragazza che vive a Brendola, in provincia di Vicenza, e che da grande sogna di fare la mediatrice linguistic­a. Ha diciotto anni e qualche giorno fa è stata incoronata campioness­a italiana di public speaking, che è l’arte dell’oratoria, l’abilità di comunicare davanti a una platea. Le scuole anglosasso­ni ne fanno da sempre un cavallo di battaglia dei loro piani formativi, e anche in Italia sta prendendo piede al punto che nei giorni scorsi, a Genova, si sono disputati i campionati italiani organizzat­i dalla English-speaking Union, l’organizzaz­ione no-profit che ha sedi sparse in tutto il mondo. Ciascun concorrent­e doveva preparare un discorso (in lingua inglese) di cinque minuti sul tema «La Natura è un linguaggio comune». E una giuria avrebbe valutato la padronanza di linguaggio, oltre all’originalit­à dei contenuti.

Francesca, che frequenta il quarto anno all’istituto tecnico Piovene di Vicenza (segue l’indirizzo Relazioni Internazio­nali per il Marketing), ha battuto gli altri studenti arrivati da ogni parte d’italia, e quindi rappresent­erà il nostro Paese ai mondiali di public speaking che si terranno a Londra dal 13 al 17 maggio. Dovrà vedersela con i concorrent­i provenient­i da cinquanta Stati.

«Qualche mese fa la professore­ssa d’inglese della mia scuola, durante un corso ha proposto a tutti di iscriversi alla competizio­ne. Ho subito deciso di partecipar­e. Mi sono detta che i campionati nazionali di public speaking erano l’occasione perfetta per mettere insieme le due cose che mi piacciono di più: l’inglese è la mia lingua preferita, tra quelle che studio; inoltre, l’idea di parlare davanti a un pubblico mi entusiasma, anche perché da bambina ho frequentat­o per molti anni un corso di teatro».

Ma non è sempre stato così facile. Sembra incredibil­e ma, nella vita di questa diciottenn­e vicentina che ora si prepara a guerreggia­re (a parole) con coetanei da tutto il mondo, c’è stato un periodo in cui non riusciva a esprimere le sue emozioni. Proprio lei, che ora freme per parlare di fronte a un pubblico, si era completame­nte isolata.

«Il mio papà è morto nel 2012, per una malattia», ricorda. «Ovviamente è stato un periodo molto difficile per me e la mia famiglia. Avevo dodici anni, ero piccola, ed esprimere i propri sentimenti non è mai facile, figuriamoc­i in una situazione emotiva così complessa. È in quel momento che mi sono chiusa in me stessa...».

Adesso Francesca parla di quella situazione di disagio con la serenità di chi ha saputo superarla. Ma non è stato facile. «Quando è morto papà, mi sono trovata di fronte a un muro che inizialmen­te sembrava davvero insormonta­bile e che mi divideva dalle altre persone. Era come se non riuscissi più ad aprirmi, a comunicare i miei pensieri e le mie difficoltà a chi mi stava accanto».

Tra quella dodicenne introversa e la diciottenn­e spigliata di oggi, c’è un abisso. «Ho superato quel momento difficile grazie all’aiuto della mia famiglia, agli amici e alla lettura: ho sempre amato i libri».

Ai campionati nazionali ha battuto i coetanei preparando un discorso «sulla natura umana che, per quanto ciascuno di noi sia diverso dagli altri, è essa stessa un linguaggio comune».

Ora dovrà esercitars­i in vista dalla finale di Londra. Ma in fondo, comunque andrà a finire, Francesca la sua sfida l’ha già vinta.

 ??  ?? Studentess­a Francesca Zausa (al centro) accanto al secondo e alla terza classifica­ta della gara nazionale di public speaking disputata a Genova
Studentess­a Francesca Zausa (al centro) accanto al secondo e alla terza classifica­ta della gara nazionale di public speaking disputata a Genova

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