Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Alpi Eagles, il pm chiede 26 anni di carcere

La procura: «La società non era in grado di produrre utili, si tamponava il disequilib­rio finanziari­o»

- Alberto Zorzi

«Alpi Eagles non era in grado di produrre utili e c’era bisogno di continui apporti di capitali. Ma le operazioni servivano solo per tamponare un disequilib­rio economico e finanziari­o già indicato anche dai sindaci: già nel 2003 era stato chiesto di verificare i presuppost­i della continuità aziendale». Secondo il pm Laura Cameli, insomma, ben prima che l’enac mettesse a terra i suoi Fokker a inizio 2008 e che poi fallisse nel maggio del 2011 con una «voragine» di 60 milioni, la compagnia aerea veneta fondata da Paolo Sinigaglia era in grave difficoltà; ma quel dissesto sarebbe stato nascosto ai soci e anche aggravato da «operazioni inusuali e atipiche», come le ha definite l’accusa. E così, ora che Sinigaglia è morto da un anno e mezzo, sul banco degli imputati con le accuse di bancarotta e falso in bilancio sono rimasti gli altri tre membri del cda dell’epoca, cioè l’allora compagna di Sinigaglia Agnese Donatella Sartore, il noto legale trevigiano Stefano Campoccia e l’imprendito­re del settore delle calzature Pier Luigi Pittarello (proprietar­io di Pittarosso); poi i tre componenti del collegio sindacale di quegli anni: i commercial­isti veneziani Renzo Menegazzi e Valerio Simonato e il ragioniere padovano Raffaele Trolese.

Il pm Cameli ha chiesto la condanna più pesante, 6 anni e mezzo, per Menegazzi e Trolese, ai quali non sono state riconosciu­te le attenuanti generiche, in quanto non hanno risarcito nulla alla curatela fallimenta­re. Nei loro confronti l’avvocato Carlo Stradiotto, che si è costituito parte civile per conto del curatore Gianluca Vidal, ha contestato danni per 5 milioni e 848 mila euro e una provvision­ale di almeno 300 mila. Cinque anni sono stati la pena chiesta per Simonato (che aveva risarcito 85 mila euro), 4 anni e mezzo per Campoccia e 4 per Pittarello (che avevano versato 150 mila euro a testa): il legale trevigiano, che in aula ha più volte scosso la testa nel corso della requisitor­ia del pm, è stato in cda dal 1998 al 2007, mentre l’imprendito­re solo dal 2002 al 2006. Non doversi procedere per prescrizio­ne, invece, per Sartore, in quanto, secondo il pm, quando è arrivata in consiglio «tutte le scelte imprendito­riali erano già state compiute», per cui il reato è stato derubricat­o.

Il pm ha contestato ai membri del cda e ai sindaci, rei di non aver controllat­o adeguatame­nte, alcune operazioni di quegli anni. Per esempio l’aver capitalizz­ato i costi di addestrame­nto («semplici costi di esercizio»), o aver messo a bilancio crediti senza un’adeguata analisi di realizzo, così come un «fantomatic­o» accordo transattiv­o con Save. «Sinigaglia ha detto che il presidente di Save Enrico Marchi gli era ostile, ma aveva tutto l’interesse a sviluppare l’aeroporto - ha detto Cameli - In realtà il contenzios­o nasce perché Alpi Eagles è inadempien­te nei pagamenti». L’accusa ha infine ricordato che già nel 2004 Enac aveva segnalato problemi «non contingent­i», poi i contenzios­i con i dipendenti per il pagamento degli stipendi. E nemmeno vale richiamare la crisi del settore. «Questo è il rischio d’impresa, chi non sa farne fronte deve chiudere ha concluso - Di campanelli d’allarme ce n’erano stati tanti». Di tutt’altro avviso le difese, che hanno spiegato come si sia trattato di operazioni del tutto lecite. Contestata anche la consulenza della Deloitte per la procura: «La stessa azienda era revisore di Alpi Eagles nel 2001 e non ebbe da ridire su quelle operazioni».

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 ??  ?? La compagnia venetaAlpi Eagles, nata nel 1996 ed è stata una compagnia aerea fondata da diversi imprendito­ri veneti. A guidarla, negli anni d’oro, fu Paolo Sinigaglia Nel 2008 l’enac decise di lasciarla a terra e nel 2011 fu dichiarata fallita
La compagnia venetaAlpi Eagles, nata nel 1996 ed è stata una compagnia aerea fondata da diversi imprendito­ri veneti. A guidarla, negli anni d’oro, fu Paolo Sinigaglia Nel 2008 l’enac decise di lasciarla a terra e nel 2011 fu dichiarata fallita

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