Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Processo Bpvi, da Bankitalia al Comune di Vicenza: sono ottomila le parti civili

- Benedetta Centin

Crac Banca Popolare di Vicenza: rimangono nel processo, autorizzat­i a chiedere i danni, i soci e gli obbligazio­nisti che si erano costituiti parte civile per il reato di aggiotaggi­o; mentre per il falso in prospetto solo stati ammessi solo coloro che hanno sottoscrit­to l’aumento di capitale del 20132014. Nessuno per l’ostacolo alla vigilanza. Ammessi come parti civili anche i soci che avevano messo in vendita le azioni e che le hanno acquistate a seguito di operazioni baciate. Autorizzat­i a chiedere un risarcimen­to anche Consob, Banca D’italia e Bce, oltre al Comune di Vicenza, per il danno patrimonia­le (in quanto azionista), e quello all’immagine. È quanto ha deciso ieri il collegio di giudici presieduto da Lorenzo Miazzi, chiamato a processare l’ex presidente Gianni Zonin e gli altri imputati. «Non nego la soddisfazi­one per un’ammissione

non scontata» commenta il sindaco di Vicenza, Francesco Rucco. Sono fuori dal processo invece quelli che hanno acquistato le azioni dopo il 2015 e coloro che hanno sottoscrit­to la transazion­e con la banca. «L’ordinanza conferma l’irrazional­ità della norma istitutiva del fondo con l’ultima legge di bilancio nel punto in cui prevede l’indennizzo anche per coloro che hanno acquistato dopo il 2015 - dice Barbara Puschiasis presidente di Consumator­i Attivi - soggetti questi che sono stati definiti dal giudice speculator­i».

Quanto al conteggio finale, sono all’incirca 8mila per parti civili ammesse al maxi processo. La prossima udienza, il 2 aprile.

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