Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Venerdì per il futuro, alla Stanga in 5 mila Lucchetti alla Prandina
Traffico in tilt e blocco della Prandina nel secondo sciopero per il clima. I manifestanti di Fridaysforfuture sono scesi in strada per la seconda volta dopo il successo del 15 marzo scorso, che aveva visto la partecipazione di oltre 15mila persone. Ritrovo alle 9.30 in stazione questa volta per circa 5mila manifestanti, soprattutto giovani, tutti con cartelli colorati: «Sciogli cuori non ghiacciai», «Quella delle ambientaliste sa di frutta biologica» e la citazione della celebre canzone di John Lennon «Imagine there’s no planet».
Il corteo ha bloccato per quasi due ore via Tommaseo, via Venezia e la rotonda della Stanga dove automobilisti infuriati suonavano il clacson mentre alcuni manifestanti si sdraiavano sulle corsie e altri piantavano due alberi. «Sono in ritardo per andare al lavoro – dice uno di loro fermo in coda – Non sapevo ci fosse la manifestazione altrimenti avrei fatto un’altra strada. Ora come giustifico il ritardo?». Non manca nemmeno chi se la prende con gli agenti che bloccano la carreggiata con la moto per far passare il corteo in sicurezza.poi la folla ha proseguito verso il centro passando da via Altinate e quando è arrivata davanti al Comune dei ragazzi hanno lasciato nelle mani degli assessori ai Lavori Pubblici, Andrea Micalizzi, e al Verde, Chiara Gallani, una richiesta di dichiarazione dell’emergenza climatica. Tutto si è concluso in Prato della Valle verso le 12. «Grazie per quello che state facendo, senza di voi saremmo fermi a 30 anni fa – ha detto Gallani al microfono durante la sosta sull’isola Memmia – Condividerò con la giunta la vostra richiesta e vedremo cosa fare».
Ma non è finita qui. Nella notte tra giovedì e ieri, alcuni ignoti probabilmente riconducibili al centro sociale Pedro, sempre nell’ambito dello sciopero mondiale per il clima, hanno chiuso con un grosso lucchetto il cancello dell’ex caserma Prandina di via Orsini, riaperta come parcheggio tre mesi fa. Un’azione, quella degli antagonisti, contraria al fatto che la superficie in questione, a due passi dalle antiche mura cittadine, venga ulteriormente cementificata e adoperata soltanto come area di sosta per le macchine. In mattinata, gli addetti di Aps Holding hanno impiegato circa mezz’ora per tranciare il lucchetto, ritardando così l’apertura del cancello. «Alcuni soggetti - è intervenuto Massimiliano Pellizzari, presidente dell’associazione dei commercianti del centro (Acc) - pare vicini alla frangia ambientalista che vorrebbe chiudere al traffico corso Milano, hanno manomesso l’ingresso della Prandina. Si tratta di un atto gravissimo, che spero l’amministrazione condanni pubblicamente, denunciando gli autori per danneggiamento e interruzione di pubblico servizio».