Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Il Cayo Blanco cambia «Neri fuori dal locale? Qui possono entrare tutti»
Ai più giovani chiedevano un documento, a tutti gli altri intimavano di abbandonare le bottigliette. A parte questo, giovedì notte i buttafuori del Cayo Blanco di Sottomarina di Chioggia si limitavano a guardare i clienti passare attraverso i cancelli: «Non dobbiamo fermare nessuno».
Il locale del Veneziano finito al centro della bufera dopo un episodio di razzismo in realtà aveva tolto i sigilli voluti dal questore già mercoledì sera, organizzando una serata di riapertura a tempo di record non appena ha ricevuto il via libera del Tar; la vera festa è stata però giovedì: nella giornata di Ferragosto la musica è iniziata già alle 17 ed è proseguita fin oltre le due del mattino, mentre un esercito di giovani continuava a raggiungere lo stabilimento anche dopo la mezzanotte. E così, mentre le forze dell’ordine si mantenevano in allerta, gli occhi del titolare Fabio Damian non si staccavano quasi mai dal personale di sicurezza: «Abbiamo cambiato agenzia e, visto che alla fine la responsabilità è mia in ogni caso, questa volta decido tutto io – spiega – Con i precedenti mi ero limitato a fornire indicazioni generali, poi mi affidavo alla loro professionalità». Damian assicura che è proprio questo il motivo per cui il tribunale gli ha concesso la sospensiva: «Abbiamo portato tutte le carte, le interviste, i contratti vecchi e quelli nuovi. Sui giornali in queste ore si legge che il motivo della riapertura sarebbe il danno economico, ma è una banalizzazione: tutti i locali quando vengono chiusi subiscono una perdita, tra mancati incassi e serate programmate». E anche la notte di Ferragosto al Cayo era già programmata, da tempi non sospetti, come il titolare specifica appena gli si fa notare che per il tema «Besame» il palco e i cubi erano stati riempiti con vocalist e ballerini di ogni possibile etnia. Molti meno i ragazzi e le ragazze di colore in pista, come Maila, 21 anni, accompagnata da due amiche: «Non mi interessano queste storie – si schermisce – Io vengo qui per divertirmi, a me non hanno fatto mai problemi. Poi tutte le discoteche hanno qualche brutto episodio, succede». Ora però al Cayo Blanco l’obiettivo è azzerare qualsiasi tensione, di ogni tipo: «Mercoledì sera ho chiesto in ginocchio a due clienti di non litigare – ribadisce Damian – Oggi [giovedì Ndr] abbiamo chiamato i carabinieri per un ubriaco all’esterno. Ci hanno detto che potevamo gestirlo noi, ma ora preferisco non rischiare».