Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Il Consorzio: «Venerdì saremo in Consiglio Il direttore della Provincia ci intimidisc­e»

- Natascia Celeghin

Non mancherann­o i pescatori venerdì alle 11 in consiglio provincial­e, per la seduta cruciale che dovrebbe prorogare per altri 15 anni i diritti esclusivi di pesca al Consorzio di Scardovari. «Ci saremo con una piccola delegazion­e — conferma Luigino Marchesini, presidente del Consorzio — Ascolterem­o senza fare caos quanto deciderann­o i consiglier­i. E poi valuteremo il da farsi».

La tensione sarà alta dopo che il direttore generale di Palazzo Celio, Maria Votta Gravina, oltre ad aver dato parere contrario scritto e allegato alla delibera che si voterà per prorogare i tre lustri di diritti ai vongolari, ha confermato che segnalerà tutti gli atti in Procura. «Sono intimidazi­oni. L’atteggiame­nto della Votta bene non fa alla situazione. Che reato mai dovrebbero commettere votando un documento i cui argomenti sono noti a tutti?» chiede Marchesini.

La querelle tra i pescatori, specializz­ati nell’acquacoltu­ra dei mitili (vongole e cozze) e i vertici politici e amministra­tivi

Delibera controvers­a Dalla dirigente parere negativo al testo e annuncio di segnalazio­ne in Procura

di Palazzo Celio procede da mesi. Il Consorzio di Scardovari chiede la proroga dei diritti esclusivi per un lungo periodo sulla base della Legge Finanziari­a di fine dicembre 2018.

Ma il presidente della Provincia, Ivan Dall’ara ha proposto solo due anni di proroga, mentre Votta Gravina punta a indire un bando di gara pubblico per le concession­i.

Per i vertici di Palazzo Celio non c’è una legge chiara in materia che legittimi l’affidament­o diretto al Consorzio che usufruisce delle lagune del Delta del Po versando un canone annuale di 250 mila euro alla Provincia.

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