Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Il Consorzio: «Venerdì saremo in Consiglio Il direttore della Provincia ci intimidisce»
Non mancheranno i pescatori venerdì alle 11 in consiglio provinciale, per la seduta cruciale che dovrebbe prorogare per altri 15 anni i diritti esclusivi di pesca al Consorzio di Scardovari. «Ci saremo con una piccola delegazione — conferma Luigino Marchesini, presidente del Consorzio — Ascolteremo senza fare caos quanto decideranno i consiglieri. E poi valuteremo il da farsi».
La tensione sarà alta dopo che il direttore generale di Palazzo Celio, Maria Votta Gravina, oltre ad aver dato parere contrario scritto e allegato alla delibera che si voterà per prorogare i tre lustri di diritti ai vongolari, ha confermato che segnalerà tutti gli atti in Procura. «Sono intimidazioni. L’atteggiamento della Votta bene non fa alla situazione. Che reato mai dovrebbero commettere votando un documento i cui argomenti sono noti a tutti?» chiede Marchesini.
La querelle tra i pescatori, specializzati nell’acquacoltura dei mitili (vongole e cozze) e i vertici politici e amministrativi
Delibera controversa Dalla dirigente parere negativo al testo e annuncio di segnalazione in Procura
di Palazzo Celio procede da mesi. Il Consorzio di Scardovari chiede la proroga dei diritti esclusivi per un lungo periodo sulla base della Legge Finanziaria di fine dicembre 2018.
Ma il presidente della Provincia, Ivan Dall’ara ha proposto solo due anni di proroga, mentre Votta Gravina punta a indire un bando di gara pubblico per le concessioni.
Per i vertici di Palazzo Celio non c’è una legge chiara in materia che legittimi l’affidamento diretto al Consorzio che usufruisce delle lagune del Delta del Po versando un canone annuale di 250 mila euro alla Provincia.