Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Se il prefetto vieta di stare al parco con pregiudicati
Il prefetto vieta la sosta a Campo Marzo, il gigantesco parco di Vicenza, a persone che sono state denunciate e vieta a qualsiasi altra persona di accompagnarli in quella zona. La pena è l’allontanamento ma l’autorità giudiziaria potrebbe anche trasformarla in arresto. Pugno duro contro il degrado.
Campo Marzo e le stazioni degli autobus e dei treni di Vicenza diventano aree vietate a persone denunciate per detenzione e spaccio di droga, ma anche reati contro la persona e danneggiamento. E non solo: non si può nemmeno farsi trovare in compagnia di questi soggetti, pena una denuncia che può portare anche a tre mesi di carcere. Sono queste le misure stabilite ieri dal prefetto di Vicenza, Pietro Signoriello, che ha emanato un’ordinanza urgente per dare un giro di vite al consumo e allo spaccio di droga nella zona di Campo Marzo, da anni punto dolente sotto il profilo del degrado e in questi giorni finito alla ribalta per un servizio di «Striscia la notizia» nel quale l’inviato Vittorio Brumotti è stato preso a sassate da presunti spacciatori.
Anche da quel servizio muove il provvedimento ratificato ieri nel corso di un vertice nel quale si è tratteggiata una cura da cavallo per quella zona del capoluogo berico. Oltre ai diktat del prefetto, infatti, è arrivato l’annuncio del sindaco, Francesco Rucco, che ha promesso di voler seguire esempio di Treviso e quindi prevedere multe salate – fino a 400 euro – per chi acquista droga in quella zona: «Stiamo studiando la modifica del regolamento di polizia urbana in questo senso» ha detto Rucco, che ieri si sarebbe messo in contatto proprio con il collega trevigiano Mario Conte.
Ma andiamo con ordine. Il provvedimento mai visto in città – e finora adottato solo in pochi altri Comuni d’italia come Firenze e Bologna – è un’ordinanza urgente firmata dal prefetto che per i prossimi 3 mesi (da oggi) fissa una «zona rossa» dove non può stare «chiunque sia stato denunciato dalle forze di polizia» per attività come spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti, percosse, lesioni personali, rissa, lesioni personali stradali gravi e danneggiamenti. Queste persone sono ritenute responsabili di «comportamenti incompatibili con la vocazione e la destinazione delle medesime aree» si legge nel testo dell’ordinanza, che allarga una misura a una platea più ampia, visto che il divieto vale anche per «chiunque sia identificato in compagnia di uno dei soggetti destinatari delle denunce». E le conseguenze sono da «misure forti» visto che l’ordinanza fissa per queste persone sia il divieto di stazionamento che l’ordine di allontanamento: «Con la violazione di questa misura – spiega Signoriello – si viene denunciati e si rischiano pene che possono arrivare fino a tre mesi di carcere, che dovranno però essere stabilite da iniziative dell’autorità giudiziaria».
Dunque, pugno durissimo in un’area di Vicenza dove, secondo i dati della prefettura, delle 660 persone identificate nel 2018 come «consumatori di sostanze stupefacenti» il 66 per cento apparteneva alla fascia d’età tra 14 e 25 anni.