Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Video pedo-porno a scuola, si indaga
Padova, la preside segnala: filmati nei cellulari dei ragazzi. Arrivano i carabinieri
Carabinieri all’istituto professionale Severi, lunedì mattina. La preside aveva segnalato la presenza, nei telefoni cellulari di alcuni studenti e nelle chat scolastiche, di due video dal contenuto pedo-pornografico. Il controllo dei militari ha dato l’esito temuto: in effetti, alcuni ragazzi avevano nel cellulare i filmati scaricati dalla rete. La preside ha ricordato alle famiglie che la diffusione di materiale pedo-pornografico è reato e ha invitato a vigilare.
Dal 2015 al 2017 non avrebbe versato le ritenute fiscali dovute per i propri dipendenti, circa 2,3 milioni di euro così sottratti al Fisco. Per questo la Guardia di Finanza di Rovigo, coordinata dal Pm Maria Giulia Rizzo, ha eseguito un sequestro di denaro per circa 160.000 euro nei confronti della «Colmar Technik Spa» di Rovigo che opera nel settore dei macchinari speciali per la manutenzione di linee e reti ferroviarie (nella foto) e che ha lo stabilimento ad Arquà. Il sequestro è stato operato sulle giacenze di cassa dell’azienda e su numerosi conti correnti bancari riconducibili alla Spa che occupa un centinaio di lavoratori.
Indagato per reati fiscali è il 68enne Carlo Bartoletti, originario di Vittorio Veneto (Treviso) e legale rappresentante della società. Il giudice per le indagini preliminari Silvia Varotto, riconoscendo un quadro indiziario particolarmente grave, ha accolto la richiesta del Pm Rizzo.
Il Gip ha disposto il sequestro diretto del denaro che sarebbe stato reperito dagli inquirenti sui conti societari della «Colmar Technik». Denaro considerato presunto profitto di reato in quanto sottratto all’erario.
Gli accertamenti delle Fiamme Gialle rodigine, originati da segnalazioni di operazioni sospette, si sono poi sviluppati attraverso indagini di polizia giudiziaria e tributaria.
La ricostruzione della cifra evasa nel corso di una verifica fiscale, con accertamenti allargati ad altre annualità, da cui è emerso che Bartoletti sistematicamente non avrebbe versato le ritenute Irpef e le addizionali in capo ai lavoratori dipendenti, costituendo così una sorta di fondo di «autofinanziamento» all’azienda.
Secondo i riscontri degli inquirenti i dipendenti della Spa non hanno patito un danno concreto, anche perché i contributi previdenziali venivano comunque versati per consentire all’azienda di partecipare alle gare d’appalto.
L’indagine delle Fiamme Gialle rodigine peraltro non finisce qui. In corso ulteriori attività investigative, da parte del Comando provinciale della Guardia di Finanza, che hanno l’obiettivo di arrivare al sequestro di altre somme di denaro. L’ipotesi è che presso istituti di credito, fuori provincia, vi possa essere altra liquidità riconducibile alla Spa.
Come spiega il comandante provinciale delle Fiamme Gialle, Dario Guarino, «questa indagine si colloca nel quadro delle nostre iniziative tese a contrastare, con gli efficaci strumenti legislativi disponibili e con i poteri di polizia economica e finanziaria a nostra disposizione, quelle forme di evasione fiscale in grado di generare considerevoli danni all’erario».
Nata nel 1963, la «Colmar Technik» nel 2016 si è aggiudicata una commessa da 11 milioni di euro da Rete ferroviaria Italiana (Rfi): la fornitura di due impianti «hi-tech» in grado di tenere allineati i binari nel rispetto dei corretti requisiti di funzionalità e sicurezza. La società ha filiali in Russia a Mosca, a New York negli Usa, a Bogotà in Colombia, a Londra e in Cina.