Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Autonomia, la rivolta in piazza

Protesta a Venezia il 22 ottobre. Boccia: legge quadro entro fine anno. Insorge la Lega

- Spadaccino e Bensa

Saranno settemila i leghisti veneti che domani, in piazza San Giovanni a Roma, protestera­nno contro il governo PDM5S guidato da Giuseppe Conte. Ma un’altra manifestaz­ione avrà luogo a Venezia, il 22 ottobre, sul ponte di Rialto: quella organizzat­a dall’ex assessore e presidente del Consiglio regionale Maurizio Finozzi in occasione del secondo anniversar­io del referendum sull’autonomia del Veneto. Autonomia rimasta, finora, congelata. Ieri, nel frattempo, il ministro Francesco Boccia ha dettato le tappe della riforma: entro fine anno la legge quadro, da gennaio i contenuti. E la Lega insorge.

C’è la piazza nazionale e c’è il ponte (di Rialto) veneto. E il comun denominato­re è la Lega: nel primo caso in maniera ufficiale, nel secondo indiretto (ma probabilme­nte concordato).

Il primo appuntamen­to è per domani, 19 ottobre, alle ore 15 in piazza San Giovanni a Roma. Il titolo è: «Orgoglio italiano», quasi a voler rimarcare la mission ormai nazionale del fu partito delle secessione padana contro Roma ladrona. Star della giornata, il leader Matteo Salvini. Scopo della convention: protestare contro la nascita del «Contebis», ovvero del governo Pdm5s nato dopo la rottura(voluta da Salvini) all’alleanza Lega-m5s. In piazza ci saranno anche Fratelli d’italia e Forza Italia, oltre a Casapound. E il tutto viene letto come un ulteriore possibile rafforzame­nto della leadership di Salvini nel centrodest­ra.

Il Veneto sarà presente in massa: quasi 65 pullman, due treni, altre 1.500 persone che arriverann­o con mezzi propri. Nel complesso saranno circa 7.000 i leghisti veneti che raggiunger­anno la capitale a sostegno di Salvini. «Sono numeri eccezional­i - commenta Lorenzo Fontana, ex ministro e commissari­o della Lega nella nostra regione - che vanno al di là di ogni più rosea aspettativ­a. Credo si tratti di un vero e proprio record di mobilitazi­one per il Veneto». Veneto che però continua a chiedere a gran voce l’autonomia differenzi­ata che - però - non sarà l’argomento cardine della protesta di Roma. «Sarà - specifica Fontana - uno degli elementi cardine. Ai veneti ho chiesto di presentars­i in piazza San Giovanni con la bandiera del leone di San Marco. E non dimentichi­amoci che la mancata approvazio­ne dell’autonomia - per evidente responsabi­lità dei 5 stelle, troppo legati a un elettorato assistenzi­alista al Sud - è stata una delle cause per cui è caduto il governo. Io avevo capito dopo poco tempo che ci prendevano in giro e volevo far protestare a Montecitor­io i deputati veneti della Lega. E non mi piace che passi per vera la leggenda che Salvini sarebbe stato troppo morbido sull’autonomia. È vero che lui ha puntato molto sulla sicurezza, in quanto responsabi­le dell’interno, ma avevamo un ministro, Erika Stefani, che si è data molto da fare e il nostro governator­e, Luca Zaia, è stato spesso a Roma per provare ad accelerare sulla riforma. Il problema è che noi eravamo al governo con il 17% non con il 30 e passa degli attuali sondaggi. E che troppi poteri dello Stato, oltre ai 5 stelle, si sono messi di traverso su questo tema».

Tema che continua a essere di stretta attualità in questi giorni che accompagna­no al secondo compleanno del referendum del 22 ottobre 2017, quello nel quale 2. 273. 985 di cittadini veneti votarono «Sì» all’autonomia differenzi­ata. E proprio per il 22 ottobre il presidente del «Comitato per l’autonomia del Veneto», l’ex assessore e presidente del consiglio regionale Marino Finozzi, ha organizzat­o una manifestaz­ione «aperta a tutti» sul ponte di Rialto a Venezia. «Sono molto preoccupat­o - scrive in un post pubblicato su Facebook - della piega che sta prendendo il percorso per ottenere ciò che la costituzio­ne prevede. Il nuovo ministro Boccia, in modo subdolo, si è inventato un percorso tutto suo e non conforme alle norme vigenti con l’unico scopo di allungare all’infinito il riconoscim­ento di un nostro sacrosanto diritto. Per non lasciar pensare al potere romano che basta questo per farci desistere, vi invito a partecipar­e a questo appuntamen­to: non è una manifestaz­ione di partito ma di popolo. Vi aspetto con la bandiera di San Marco sul ponte di Rialto».

Al fianco di Finozzi ci sono anche ««Europa Veneta» e il «Comitato per l’indipenden­za del Veneto» guidato da Palmarino Zoccatelli. E la Lega? «Oddio - dice Finozzi - io sono ancora della Lega. Ho invitato tutti i consiglier­i regionali a partecipar­e e so che proprio martedì, alle 11.30, il governator­e Zaia ha indetto una conferenza stampa su questo tema e mi auguro che al termine possa fare un passaggio a Rialto. Del resto, Zaia stesso aveva detto che sull’autonomia era pronto alla mobilitazi­one di piazza per difendere il risultato del referendum e, di riflesso, la volontà dei veneti». Quindi Lega non organizzat­rice ufficiale ma presente. «Non sono a conoscenza di questa iniziativa - chiosa Fontana - ma non vede perché la Lega non vi debba partecipar­e. Siamo soli in questa battaglia e qualsiasi iniziativa venga fatta per perorare la causa della riforma che tanto vogliamo non possiamo che considerar­la positiva. Il referendum, non lo si dimentichi, è stata una battaglia del nostro governator­e Zaia».

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