Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
«Pediatria, grandi rischi da uno stop»
Lorenzoni e Flor: fermare il progetto farebbe saltare l’operazione nuovo ospedale
Il vice sindaco Arturo Lorenzoni: «Rispetto l’istruttoria avviata dalla Soprintendenza sul progetto di nuova Pediatria al Giustinianeo, ma va chiarito che bloccarlo metterebbe a rischio la realizzazione del nuovo ospedale di Padova Est». Il dg dell’azienda ospedaliera, Luciano Flor: «Progetto non rivedibile. Chi mette i bastoni tra le ruote, lo fa a 700 milioni di investimenti». Scatta l’allarme dopo l’accensione di un faro, anche a Roma, sulla costruzione del reparto.
«Nel rispetto dell’istruttoria avviata dalla Soprintendenza, vorrei che fosse chiara una cosa. E cioè che bloccare la costruzione della nuova Pediatria in via Giustiniani significherebbe mettere a rischio la realizzazione del nuovo ospedale a Padova Est». Il vicesindaco con delega all’urbanistica, Arturo Lorenzoni, interviene così sull’indagine aperta dalle Belle Arti in merito appunto all’edificio progettato nell’area in cui è stata di recente abbattuta la palazzina della vecchia Pneumologia. Un’opera che la Regione ha già finanziato con più di 60 milioni di euro ma che, per la sua vicinanza alle mura rinascimentali della città, viene da tempo osteggiata da un lungo elenco di associazioni. Basti citare, tra le tante, Ordine degli Architetti, Comitato Mura, Italia Nostra, Legambiente e Incivilis. Quella stessa ostilità che, forse, ha convinto il nuovo soprintendente Vincenzo Tiné, insieme con gli uffici romani della Direzione generale delle belle arti e del paesaggio, a cominciare un’analisi approfondita del «caso», che dovrebbe concludersi entro la fine di questo mese. «Ben venga il faro acceso dalla Soprintendenza - osserva Lorenzoni - E ben vengano pure le eventuali correzioni del progetto. Ribadito
” Il vice sindaco Va ricordato che l’edificio ci libererà da quei reparti che si trovano davvero sopra le mura
” Il dg Il progetto non è rivedibile Chi mette i bastoni tra le ruote sappia che lo fa a 700 milioni di investimenti
questo, però, bisognerebbe rendersi conto che la costruzione della nuova Pediatria rappresenta il primo passo della realizzazione del nuovo ospedale. E questo perché, dopo aver edificato l’opera in quel posto, sarà possibile partire con la dismissione di quei reparti che si trovano davvero sopra le mura, tra cui Neurologia e l’odierna Pediatria».
Ma per quale motivo la nuova Pediatria non può invece costituire il primo intervento da compiere nel futuro polo di San Lazzaro? «Anzitutto perché, nella migliore delle ipotesi, i lavori a Padova Est cominceranno non prima della fine del 2022. E poi perché - risponde il vicesindaco la nuova Pediatria, di cui c’è bisogno oggi e non tra chissà quanti anni, sarà il primo step del cosiddetto Ospedale della mamma e del bambino di via Giustiniani, che poi verrà completato con la nuova palazzina di Ostetricia al posto delle due esistenti». Lorenzoni, quindi, ammonisce: «Noi padovani - dice - dobbiamo evitare di mostrarci divisi e di regalare così un alibi a chi magari non aspetta altro per non mantenere quanto promesso. E comunque, se la Soprintendenza pretenderà una qualche modifica del progetto, ci si comporterà di conseguenza. Anche a me, ad esempio, piacerebbe un edificio meno impattante e realizzato con materiali “leggeri”. Però credo - conclude il vicesindaco che bloccare la nuova Pediatria sarebbe sbagliato. E non solo perché, ormai da troppi anni, bambini e medici aspettano una sede più grande e moderna».
Parole, quelle di Lorenzoni, che il direttore generale dell’azienda Ospedaliera, Luciano Flor, rafforza così: «La Regione, come noto, aveva altre idee. Ma è la città che ha deciso che, assieme a quello nuovo che sorgerà a San Lazzaro, debba essere mantenuto e potenziato l’ospedale attuale di via Giustiniani. Ed è proprio quello che stiamo facendo. Detto questo, però, vorrei essere molto netto. Il progetto della nuova Pediatria – scandisce Flor – non è assolutamente rivedibile. E chi sta mettendo i bastoni tra le ruote a quest’opera, li sta mettendo pure ai circa 700 milioni di euro da spendere in nuove strutture medico sanitarie che la Regione ha messo in programma per Padova nell’arco dei prossimi dieci anni».