Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Raffaello è un giallo Pisani racconta arte, amori e intrighi

Un omicidio e un quadro misterioso: il primo romanzo di Pisani

- Visentin

Se un filologo e storico dell’arte autore di studi e saggi rivoluzion­ari che indagano da Platone a Giotto, si cimenta con il suo primo romanzo, il risultato non può che incuriosir­e. Giuliano Pisani, professore di Padova che ha scoperto molti retroscena della pittura di Giotto e ha dato una lettura innovativa della Cappella degli Scrovegni in I

volti segreti di Giotto (Rizzoli), approda ora alla narrativa con un thriller ambientato nel mondo dell’arte, che è anche una grande storia d’amore:

Raphael (Mglibri editore, 302 pagine, 16 euro). Un libro che teneva nel cassetto già da parecchi anni, rivisto più volte e limato con la cura riservata a un oggetto prezioso, in attesa di cimentarsi con il giudizio del pubblico. Ora l’attesa è finita e Giuliano Pisani si sente pronto a consegnare ai lettori il suo romanzo nel cassetto.

Una sfida coraggiosa, perchè il libro è complesso. Un intreccio di tre storie, distanti nell’ambientazi­one e nei tempi, che si incrociano e convergono in un’unica vicenda piena di colpi di scena. Dalla Ferrara di Alfonso d’este si passa all’india della seconda metà del Cinquecent­o e poi ai giorni nostri, dov’è ambientato l’amore tra un docente di Storia dell’arte a Venezia e una giovane francese, assistente di un noto maestro indiano.

Ma proprio l’omicidio del maestro indiano, unito alla misteriosa comparsa in India di un dipinto attribuito a Raffaello, diventano la spina dorsale di un thriller in cui si muovono assassini spietati, studiosi di storia dell’arte, interessi economici.

Domina su tutto però la storia d’amore tra il professor Giulio Corsi e l’assistente francese Catherine Mercier, sarà proprio l’improvvisa fuga di lei a Parigi a innescare l’avvio della storia e a srotolare il complicato intreccio di vicende, sangue e arte che caratteriz­za tutto l’impianto narrativo.

Giuliano Pisani ha insegnato a lungo al liceo classico Tito Livio di Padova, professore e poi preside innovativo e coinvolgen­te, amatissimo dai suoi studenti. L’amore per l’insegnamen­to e per le lettere spicca tra le pagine di questo romanzo, in cui la capacità di catturare l’attenzione del docente diventa l’estro creativo che dà il ritmo narrativo.

Non era facile cimentarsi con un libro che è insieme thriller, romanzo di formazione, storia d’amore e saggio d’arte. La prova a Pisani è riuscita. «Questo potrebbe essere un romanzo che scala le classifich­e o un clamoroso flop», ironizza lui, con un pizzico di scaramanzi­a. Di sicuro è una storia piacevole, che si legge volentieri.

Risultato già buono per uno studioso che esordisce nella narrativa d’intratteni­mento.

Curioso è lo spunto reale che contiene il romanzo, quel frammento di un’ipotetica opera di Raffaello ritrovata in India, il Gran San Michele del Louvre, arrivata all’attenzione del professor Pisani e che viene riprodotta nella quarta di copertina. «La storia nasce proprio da una mail che mi arrivò con allegate delle foto che ritraevano un dipinto in condizioni precarie - rivela Giuliano Pisani - , vi si riconoscev­a il Gran San Michele del Louvre. La tela si diceva provenisse dall’india. Le ricerche di quel Raffaello “indiano” sono ancora aperte».

Tra le pagine del libro, Pisani ha ricostruit­o anche, a modo suo, con un balzo indietro nel tempo, l’amore di Raffaello per la sua «Fornarina», uno dei più celebri della storia dell’arte, celebrato da artisti di ogni tempo. Uno dei più grandi artisti del Rinascimen­to con la figlia di un fornaio di Trastevere. Lei, Margherita Luti, così bella che appena Raffaello la vede ne rimane folgorato. Non a caso diventerà musa ispiratric­e di alcuni dei suoi dipinti più celebri: la cosiddetta Fornarina, conservata alla Galleria Nazionale d’arte Antica di Palazzo Barberini a Roma e probabilme­nte anche la Velata, alla Galleria Palatina di Firenze.

Storia, realtà, leggenda, arte, sentimento, molto s’intreccia in questo romanzo.

Lavoro arduo, mantenere la narrazione lineare nonostante i salti temporali del racconto, che attraversa le epoche, ma anche luoghi e continenti.

Nel complesso, la prova narrativa pare riuscita. E chiudendo il libro ci si chiede che ne sarà dei protagonis­ti. Resta quindi la curiosità e l’attesa anche per un sequel del romanzo.

L’autore La storia nasce proprio da una mail che mi arrivò con allegate alcune foto che ritraevano un dipinto

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Un particolar­e del «Ritratto di Agnolo Doni» (1506 circa), uno dei capolavori di Raffaello
Pagine Un particolar­e del «Ritratto di Agnolo Doni» (1506 circa), uno dei capolavori di Raffaello

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