Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Bitonci, accuse ai transfughi: «Voi eletti con il mio nome» Loro: spacchi il centrodestra
Volano gli stracci nel centrodestra cittadino. Tutto comincia l’altra sera quando, dopo circa un anno e tre mesi di assenza, l’ex sindaco (ed ex sottosegretario all’economia) Massimo Bitonci si ripresenta nel parlamentino di Palazzo Moroni e, intercettato dai cronisti fuori dall’aula, spara a zero contro i quattro consiglieri comunali che, eletti nella sua lista, hanno nel frattempo cambiato casacca. Ovvero Matteo Cavatton di Libero Arbitrio, Roberto Moneta di Forza Italia e poi Elena Cappellini ed Enrico Turrin di Fratelli d’italia. «E’ troppo comodo farsi eleggere in una civica dove campeggia il nome del candidato sindaco, che proprio per questo ottiene il 24,1% dei voti, e poi passare da un’altra parte. La mia però assicura il deputato leghista non vuole essere una polemica, ma una semplice constatazione che peraltro mi fanno tanti padovani che mi chiamano e che incontro per strada».
Una stoccata, quella di Bitonci, a cui Cavatton e Moneta preferiscono non replicare. Mentre Cappellini e Turrin rispondono a muso duro all’ex primo cittadino: «Ci spiace constatare come l’onorevole Bitonci, invece di elaborare il lutto dei suoi personali insuccessi, ovvero la sfiducia ricevuta da una parte consistente della sua maggioranza e la sconfitta patita alle amministrative del 2017, continui a scaricare le colpe sui suoi alleati e su quanti hanno contribuito al risultato della sua lista, evitandogli una disfatta peggiore. Peraltro - ricordano i due esponenti di Fdi - il primo ad abbandonare la sua civica è stato proprio lui, decidendo di sedere sui banchi della Lega».
Quindi, ecco lo schiaffo finale: «Bitonci, con questo suo atteggiamento, rappresenta l’ostacolo maggiore alla ricostruzione di una coalizione di centrodestra in grado di vincere le elezioni cittadine del 2022. Un leader, quale lui dice di essere, non dovrebbe comportarsi così. Ma - osservano Cappellini e Turrin - dovrebbe invece anteporre al proprio bene quello di tutti i padovani». Lapidaria la controreplica dell’ex sindaco: «Non era mia intenzione sollevare una polemica del genere. E comunque – taglia corto Bitonci – non ritengo di dover rispondere a chi cambia casacca ogni sei mesi». Volano gli stracci, appunto. (d.d’a.)