Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Lettera di Lo Coco con intenti omicidi
Svolta nell’inchiesta sulla moglie strangolata dal marito. Il Pm: un assassinio premeditato
Da omicidio aggravato a premeditato. Si aggrava ora ufficialmente la posizione del 28enne Roberto Lo Coco che dallo scorso fine settimana è in carcere a Montorio (Verona) dopo che lo scorso 8 ottobre ha tentato di strangolare la moglie 23enne Giulia Lazzari. La giovane è morta il 17 ottobre scorso a causa dei danni provocati dall’aggressione del consorte.
L’accusa di premeditazione nasce dal fatto che tra i documenti trovati a casa dell’uomo dagli inquirenti, c’è n’è uno ritenuto significativo. Una lettera scritta dal 28enne, nella quale traspaiono sentimenti omicidi nei confronti della donna. Non si sa se la vittima l’abbia mai letta, ma gli inquirenti sono certi che il documento sia stato scritto da Lo Coco.
Il Pm Sabrina Duò, determinata a contrastare l’ipotesi che Lo Coco possa difendersi dicendo di essere incapace di intendere e volere, ha chiesto al Gip Pietro Mondaini di procedere con un incidente probatorio. Ovvero un confronto tra i periti psichiatrici di Accusa e Difesa (avvocato Anna Osti) sulle condizioni di salute psicologica del 28enne al momento dell’aggressione.
Dall’altro ieri, poi, la figlia di 4 anni d’età di Lo Coco è stata affidata ai Servizi sociali di
Indagini Oggi l’autopsia Intanto la figlia della coppia, 4 anni, affidata ai Servizi sociali
Colletta Conto Croce Verde per il funerale di Giulia e il futuro della piccola
Adria. A chiedere l’intervento sarebbe stata la nonna paterna, alla quale la piccola era stata provvisoriamente affidata.
Intanto oggi l’autopsia sul corpo della 23enne. Ad eseguirla il medico legale ferrarese Lorenzo Marinelli.
Per ricordare la memoria di Giulia Lazzari, l’associazione di volontariato «Croce Verde» di Adria ha dato vita a una raccolta fondi intitolata «Una luce per Giulia» per il pagamento delle esequie della giovane e per creare un fondo vincolato al futuro della figlia. L’associazione ha pubblicato un documento sulla sua pagina Facebook e sul sito istituzionale del Comune di Adria per agevolare la diffusione delle informazioni e renderle subito disponibili. Possibile effettuare le donazioni mediante versamento su conto corrente bancario presso «Bancaadria» (intestato ad «Associazione Croce Verde Adria», Iban IT75E08982631200000010044 01, causale «Donazione Una luce per Giulia») oppure in contanti nelle apposite cassette della «Croce Verde». Per informazioni rivolgersi a Croce Verde e Adriashopping. La raccolta terminerà il 30 novembre.
Giulia Lazzari è morta lo scorso giovedì pomeriggio all’ospedale «Santa Maria della misericordia» di Rovigo, dov’era ricoverata in Terapia intensiva e in coma farmacologico da 9 giorni. Il tentativo di strangolamento del marito, disoccupato e tossicodipendente dall’eroina, le aveva provocato un arresto cardiaco e un edema a polmoni e cervello. Lo scorso 8 ottobre, di pomeriggio, Lo Coco dice di aver abbracciato la moglie nella loro abitazione popolare nel quartiere «Case rosse» di Adria. Dopo averle detto la frase «se non ti avrò io non ti avrà nessun altro», ha strangolato la giovane sulle scale di casa.